18 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Biella

Carcere, sindacati sul piede di guerra

Martedì 1 agosto protesta degli agenti di polizia penitenziaria contro l'amministrazione. Parole d'accusa sulla gestione. Negli ultimi tempi, nervosismo da parte di alcuni detenuti

BIELLA - Agenti della polizia penitenziaria contro il direttore del carcere ed il comandante del reparto, considerati colpevoli di una situazione della struttura che genera inefficienze e quindi «fallimentare». Questo pensano gli uomini in divisa iscritti ad alcuni sindacati autonomi (Sappe, Osapp, Sinappe ed Uspp), che da sempre sono sul piede di guerra con l'amministrazione. Di denunce diciamo così forti, contro la responsabile della struttura di via Dei Tigli, negli anni, se ne ricordano diverse. I toni però in questo caso sono alti. Molto alti.

PAROLE FORTI«Da molti mesi denunciamo le gravi disfunzioni del carcere di Biella», si legge in un comunicato stampa congiunto dei sindacalisti. E ancora, dito puntato contro la direttrice «che non organizza in maniera efficiente l’istituto. Tale situazione genera una serie di isole di sottopotere occulto proprio per l’assenza di specifiche direttive, in cui ciascuno si gestisce autonomamente». Parole che pesano come montagne.

PROTESTA - Ecco perché domani, martedì 1 agosto, gli uomini e le donne in divisa aderenti alle diverse sigle sindacali scenderanno in strada per protestare. Lo faranno davanti l'ingresso della casa circondariale, a partire dalle 10,30. Nella struttura ci sono circa 170 agenti. Numero in realtà approssimativo, per via di distacchi d'incarico o altro, mentre il numero dei detenuti si aggira intorno alle 420 persone. Negli ultimi tempi di casi di cronaca se ne sono registrati diversi: detenuti che hanno dato fuoco ai materassi delle proprie celle o che hanno protestato in modo clamoroso riuscendo a salie su alcuni tetti dei padiglioni, nel primo caso con l'intossicazione di alcuni poliziotti. Da parte sua la direttrice Antonella Giordano dichiara che la struttura ha difficoltà fisiologiche legate all'aumento della popolazione carceraria, ma che punta sull'eccellenza nell'organizzazione del complesso compito che spetta ad agenti e personale vario del carcere bielles.