2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Biella | Lega Nord

«Stranieri mantenuti, ma lavorano gratis per privati»

Michele Mosca e Giacomo Moscarola (Lega Nord) denunciano: «Migranti sistemano l'ex hotel Coggiola per una coop... e gli artigiani italiani?».

BIELLA - Lega Nord denuncia il business che ci sarebbe nella gestione e nell'accoglienza dei migranti. Sull'argomento il segretario provinciale Michele Mosca ed il capo-gruppo a Palazzo Oropa, Giacomo Moscarola, hanno inviato ai giornali un durissimo comunicato.

Lavorano gratis per proprietà private
«La questione che sta emergendo ha dell’incredibile e del vergognoso, una coop sociale che gestisce il centro d’accoglienza all’ex hotel Colibrì pare, secondo quanto riportato da alcuni mezzi di informazione, utilizzi i richiedenti asilo per svolgere lavori edili al fine di sistemare l’ex hotel Coggiola per poter aprire un’ altra struttura di accoglienza. Senza entrare nel merito della legalità di tale operazione, ci dobbiamo porre come minimo la questione della moralità: questa cooperativa utilizza di fatto persone mantenute dalla collettività per svolgere gratuitamente lavori all’interno della loro proprietà privata. Da sempre sosteniamo che i richiedenti asilo debbano svolgere dei lavori per restituire almeno in parte quanto la collettività spende per la loro accoglienza ma non certo in questo modo. Lega Nord intende lo svolgimento di lavori socialmente utili come la pulizia dei giardini o piccoli lavoretti utili a vantaggio della comunità, non certo lavori edili per permettere alla cooperativa stessa di utilizzare manodopera a costo zero per lavori atti ad incrementare i loro affari».

Lavoro tolto agli italiani
«E’ vergognoso che questa cooperativa invece di chiamare artigiani e dare loro lavoro, utilizzi manodopera  a spese di tutti i cittadini, qui siamo di fronte a quello che denunciamo ormai da tempo, le cooperative non solo lucrano su queste persone incassando i 35 euro giornalieri pro capite ma addirittura sfruttano il lavoro«volontario»  senza sborsare un euro. Tutto ciò è inaccettabile e dimostra in grande misura che per le cooperative quello dell’immigrazione è solamente un gigantesco business che viene addirittura implementato dall’utilizzo lavorativo di queste persone non per la collettività ma per puro interesse privato. Vogliamo denunciare a piena voce questa paradossale situazione in cui il lavoro delle ditte locali viene sostituito dal lavoro degli immigrati già abbondantemente pagati da noi».