1 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Tessile biellese

Filo cresce e si concentra sul mercato straniero

Focus su Industria 4.0, internazionalizzazione e difesa del «Made in». «Un’edizione vivace» secondo gli espositori, con visitatori in aumento del 14%

MILANO  - Filo continua, con costanza, a battere il ferro sulla difesa di made in Italy e tracciabilità. Lo fa, forte di un salone appena conclusosi con un’importante aumento di buyer, soprattutto stranieri, e dando voce ai temi fondamentali per la crescita delle aziende, del comparto e non. Nella due giorni milanese dei filati si è parlato con Sistema Moda Italia, Unione Industriale Biellese e ICE di innovazione, digitalizzazione e futuro della manifattura, interpretato secondo i canoni della nuova Industria 4.0.

Anche per i filatori in arrivo un futuro 4.0
Primo teatro della discussione, mentre tra gli stand i visitatori già tastavano con mano le novità per l’A/I 2018-19, è stato il convegno di inaugurazione, che ha preso come spunto un po’ di numeri aggiornati. Il T&A (Tessile e Abbigliamento), secondo i dati 2016, vale da solo 53milardi di euro e rappresenta il 10% del valore aggiunto di tutto il manifatturiero italiano, tanto basta per comprenderne la rilevanza, come ha ricordato Carlo Piacenza, presidente dell’Unione industriale biellese: «Il manifatturiero dovrebbe ottenere maggior riconoscimento anche in Europa, a partire dall’etichetta made in e dalla tracciabilità delle produzioni, un tema di particolare valore per i filati». Sulla possibilità di trarre benefici dalla rivoluzione prospettata da Industria 4.0  si è speso Mauro Chezzi di Sistema Moda Italia, che ritiene il binomio innovazione-digitalizzazione particolarmente azzeccato per le aziende di piccole dimensioni, come spesso sono quelle tessili. Per quanto concerne la sola filatura, il 2016 si è chiuso a quota 2milioni e 800mila euro, con una decrescita complessiva del 2,6% rispetto al 2015, ed un -4,5% delle esportazioni, da qui l’importanza di un’internazionalizzazione più spinta.

Filo con l’«Expo dell’eleganza» spinge sull’internazionalizzazione
L’aumento delle presenze straniere in fiera, comunque, si è sentito, complice anche l’arrivo di delegazioni da Giappone, Corea, India, Stati Uniti, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Spagna e Turchia. E l’internalizzazione di Filo è destinata a crescere già dal prossimo autunno, con un’ulteriore avvicinamento del salone dei filati al resto della filiera. Filo, infatti, si svolgerà in concomitanza con la cosiddetta «Expo dell’eleganza», che dal 27 settembre prossimo riunirà a Milano tutte le massime espressioni fieristiche del Tessile e Abbigliamento. Una scelta che, come ha sottolineato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, andrà a rafforzare il legame della filatura con Sistema Moda Italia e a dare ulteriore respiro alla manifestazione. «I filati proposti dagli espositori di Filo, caratterizzati da grandissima qualità e destinati a creazioni dell’alto di gamma, dimostreranno anche in quell’occasione la capacità dei nostri espositori di realizzare prodotti sempre più creativi e innovativi» ha confermato Paolo Monfermoso, responsabile organizzativo della fiera. 

Crescita del 14%, buona l’affluenza straniera
Complessivamente, i visitatori sono aumentati del 14% rispetto alla primavera scorsa, in crescita anche il numero di aziende che ha scelto Filo come vetrina. Il risultato doppiamente positivo dimostra come l’allineamento al nuovo calendario fieristico sia azzeccato, in quanto «risponde alle reali esigenze delle aziende, sia quelle espositrici, sia quelle visitatrici – ha commentato Monfermoso - L’aumento delle visite dei buyer stranieri, poi, è significativo perché riflette, da una parte, il ruolo che Filo ha assunto a livello internazionale e, dall’altra, l’interesse che la produzione d’eccellenza delle nostre aziende espositrici riscuote in tutto il mondo». Soddisfazione anche da parte degli espositori che hanno definito l’edizione appena chiusa come molto vivace e nettamente positiva.