29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Biella

L'ultimo Dario Fo in mostra al Piazzo

A Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa oltre cento opere del Premio Nobel sulla vita e le teorie dello scienziato Darwin

BIELLA - «Ho voluto raccontare la storia delle scoperte che il più grande scienziato ha assicurato al mondo intero. Perché? Perché siamo ignoranti, in troppi non sappiamo da dove veniamo e perché». Così Dario Fo, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, spiegò la mostra da lui realizzata «Darwin: l’universo impossibile raccontato da Dario Fo con dipinti e pupazzi», allestita dal 30 ottobre all’8 dicembre 2016 a Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero al Piazzo. Biella è la seconda tappa dopo Cesenatico che ospita questa grande esposizione, che il Maestro purtroppo non ha fatto in tempo a presentare, poiché scomparso il 13 ottobre scorso all’età di 90 anni. Ma il protagonista della mostra non è Fo, bensì Darwin, di cui l'artista celebra la scienza e la vita attraverso la realizzazione di 130 opere tra dipinti, pupazzi, sculture, sagome, bassorilievi e figure intagliate. Per questa mostra, il Maestro decise di celebrare la nascita dell’evoluzionismo attraverso opere realizzate con una «tecnica mista» sorprendente, usando anche materiali anticonvenzionali e di uso quotidiano.

La mostra
Il desiderio che ha portato Fo a realizzare questa mostra è quello di combattere l’ignoranza e quei dogmi di cui, secondo il Maestro, la Chiesa non ha mai permesso di dubitare. Ed è proprio questo uno dei numerosi temi trattati all’interno dell’esposizione, ma anche del libro da poco uscito e sempre scritto da Fo «Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?», (Chiarelettere) che riprende il racconto della vita di Darwin. Una vita avvincente e coraggiosa che, raccontata dai colori accesi e dal tratto deciso della mano di Dario Fo, ha una grande forza narrativa, e riesce così a trasmettere con grande efficacia la passione e il coraggio dello scienziato che dovette contrastare il pensiero cattolico e conservatore durante tutto il corso della sua vita. I visitatori ripercorrono così gli studi, i viaggi, i contrasti con la comunità scientifica filo-anglicana, ma anche l’importanza della famiglia e della moglie all’interno della sua vita. 

Una storia umana
La vita di Darwin non è però l’unica protagonista della mostra: attraverso le sue teorie e le popolazioni da lui descritte, il visitatore si trova immerso in una sorta di storia del mondo, in cui si trova lo spiccato lato umano dell’artista, che fa capire quanto le teorie darwiniane siano effettivamente vicine noi. Questa mostra ha quindi lo scopo di stimolare la conoscenza della storia dell’uomo attraverso un «ritorno alle origini»: indaga infatti il lato infantile e creativo dell’uomo, ma anche gli errori che nella storia sono stati commessi e che Darwin aveva denunciato, come la schiavitù e lo sterminio degli aborigeni.

Animai e solidarietà
La mostra è proprio per tutti: può essere apprezzata dai bambini agli adulti di tutte le età. Sono ben accetti anche gli animali, come i cani al guinzaglio, per celebrare questo trionfo di natura. Il lato umano dell’artista emerge anche nell’organizzazione della mostra, poiché nonostante essa sia gratuita, il ricavato delle opere esposte, delle stampe e dei libri messi in vendita andranno al comitato Il Nobel per i Disabili, fondato da parte sua e della moglie Franca Rame, e finanziato con il premio ricevuto dall’Accademia di Stoccolma.