Inchiesta furbetti del Comune: avvisi di garanzia, veleni e inefficienze
Sarebbero in arrivo comunicazioni dal Tribunale di Biella per almeno una ventina di dipendenti. L'inchiesta, partita da segnalazioni di cittadini all'amministrazione, è ora conclusa.
BIELLA - Da tempo tira una brutta aria negli uffici pubblici del Comune, soprattutto a Palazzo Pella e Palazzo Oropa. L'inchiesta della magistratura sui famigerati «furbetti del cartellino», che pare conclusa, infatti, sta creando grande apprensione tra i circa 300 dipendenti comunali (una volta erano il doppio). Oggi il bisettimanale cittadino «Il Biellese» ha parlato di imminenti avvisi di garanzia in arrivo per una ventina di dipendenti. Nelle scorse settimane, addirittura, qualcuno aveva ipotizzato il doppio di persone iscritte nel registro degli indagati. Da qui il panico, o quasi. Facilmente intuibili le responsabilità contestate: fare altro durante l'orario di lavoro, che può portare all'accusa di truffa ai danni dello Stato, attraverso false attestazioni e certificazioni, magari giocando con il badge.
L'Indagine
Che nella pubblica amministrazione, da sempre, anche a Biella, esistano sacche di inefficienze e noto anche alle pietre. L'inchiesta della magistratura, comunque, è partita grazie alla segnalazione di cittadini. Cioè: cittadini che hanno riferito al Comune inefficienze e casi particolari di dipendenti che durante l'orario di lavoro facevano altro rispetto ai propri compiti. L'amministrazione, quindi, come atto dovuto, ha avviato un'indagine interna per verificare i fatti e contestualmente segnalato quanto saltava fuori all'autorità giudiziaria. Autorità che di fronte a riscontri sempre più evidenti, ha quindi stoppato il Comune prendendosi carico di tutto. Sono così iniziati appostamenti e registrazioni video di comportamenti non corretti da parte di diversi dipendenti.
I casi
Secondo fonti ben informate, casi «spettacolari» non ce ne sarebbero. Cioè video con vigili urbani in mutande o impiegati con la tavola da surf sotto braccio, non dovrebbero proprio venirne fuori (come invece in altre parti d'Italia per inchieste analoghe). Però almeno alcuni gravi casi di assenze dal posto di lavoro dovrebbero proprio emergere dalla carte in mano ai giudici. Situazioni per certi versi anche note in una piccola città come la nostra, dove un po' tutti ci si conosce. Per molti altri, invece, si tratterebbe di ritardi o di assenze di lieve entità. Il clima negli uffici pubblici, comunque, resta teso. L'indagine è stata curata dal pubblico ministero Ernesto Napolillo, che presto sarà trasferito in un'altra città e quindi potrebbe chiudere l'esperienza professionale a Biella con questa vicenda che tanto fa e farà discutere.