23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Trasporti

Caos treni, Barazzotto: «Soluzioni o proteste stile No Tav»

L'ex sindaco di Biella, tuona: occupare le stazioni (pacificamente) se la Regione non darà subito risposte

BIELLA - Anche Vittorio Barazzotto alza i toni in materia di disagi ferroviari, dopo il presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo (le dichiarazioni). E addirittura minaccia: biellesi pronti a protestare come i "No Tav». Il punto: da un lato c’è il tavolo territoriale, finalmente coeso, formato da imprenditori, fondazione e politici che richiedono importanti migliorie sulla Biella-Santhià: elettrificazione della linea o treni "bimodali", comunque investimenti di svariati milioni di euro che finalmente dovrebbero ridurre di parecchio la distanza di Biella con Torino e l’inserimento rapido del capoluogo in una tratta strategica come la Torino-Milano. Dall’altro ci sono ritardi enormi e percorrenze di ore, inaccettabili, per pochi chilometri, sulla Biella-Novara, causati da scarsa o assente manutenzione o dalla mancanza totale di interventi come sui passaggi a livello.

Biellesi pronti a battersi

«I No Tav si battono per il no in Val Susa, il Biellese ora si batterà pacificamente per il sì, ossia per ottenere linee e treni moderni che aspettiamo sul nostro territorio con un ritardo di oltre quarant’anni» spiega ancora il consigliere regionale del Partito democratico. «Non ho dubbi sulla volontà della giunta Chiamparino di considerare il nostro appello – prosegue – ne ho però molti sui margini di negoziazione della Regione con Rfi. Oggi però è in gioco la sopravvivenza del Biellese. Il 30 settembre il presidente Chiamparino ci riceverà in un incontro che abbiamo richiesto e sarà l’occasione per illustrare l’intero quadro della situazione. Senza risposte immediate, però, anche per non correre il rischio di vanificare iniziative unitarie, non possiamo più attendere. Ed inizio ad essere allergico anche agli spot che decantano le ferrovie e l’alta velocità quando nel Biellese si rischia di impiegare due ore e mezza per raggiungere Novara».

Mobilitazione: occupiamo le stazioni

Barazzotto conclude lanciando una vera e propria mobilitazione: «Dopo l’incontro in Regione sarà necessario muoversi compatti. E per questo propongo una mobilitazione che porti ad un’occupazione simbolica e pacifica dei binari, portando in stazione a Novara e a Santhià, o dove sarà maggiormente efficace, gli imprenditori assieme ai pendolari e ai cittadini biellesi ormai vessati oltre ogni ragionevole sopportazione».