29 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Cronaca

Addio alla Celesia, l'Asl: «Lavoratrice eccezionale»

L'oculista iniziò a lavorare per il pubblico nel 1989. Anche 200 visite nell'arco delle 29 ore settimanali

BIELLA - L’Azienda sanitaria locale ricorda l’oculista Laura Celesia, scomparsa mercoledì 9 settembre all’età di 59 anni, di cui oggi si svolgeranno i funerali a Salussola alle ore 11 (i ricordi). Il medico biellese ha iniziato a collaborare con l’Asl nel marzo del 1988, presso il poliambulatorio di Cossato, e nel luglio del 1989 ha ottenuto l’incarico di specialista ambulatoriale titolare di oculistica. Lavorava sia al poliambulatorio di Biella in via Fecia sia al poliambulatorio di Cossato, dove arrivava a visitare anche 200 persone nell’arco delle 29 ore settimanali di attività.

TESTIMONIANZE - Michele Sartore e Nadia Agostino, rispettivamente direttore del distretto 1 e responsabile dell’assistenza integrata, la ricordano così: «La dottoressa Celesia era tra gli specialisti che da più tempo lavorano con noi. La ricordiamo come una persona molto gentile, sempre disponibile e molto competente. La notizia della sua scomparsa è stata accolta con grande dispiacere da tutto il personale. Laura ha lasciato il segno: nonostante la malattia, era sempre sorridente; la sua disponibilità verso i pazienti era tale da non aver mai negato una visita. Al di là dell’assenza durante la fase acuta della patologia, non si è mai sottratta al suo dovere di medico, nemmeno quando era sotto terapie. La sua scomparsa lascia un grande vuoto, abbiamo perso un’ottima professionista e una persona di grande umanità». Giovanni Bagnasacco, direttore dell’oculistica ospedaliera, aggiunge: «Ricordo che già il padre era oculista e che, prima del mio arrivo in Asl, fu per un certo periodo direttore facente funzione di questo reparto. Della figlia Laura ho avuto modo di apprezzare le doti professionali ed umane, riconosciute sia dai colleghi, sia dai suoi numerosi pazienti. Tra di noi si era instaurata un’ottima collaborazione, in particolare per la gestione dei casi più complessi, che abbiamo seguito insieme, in un clima di rispetto reciproco e di autentica cooperazione. Il suo ricordo resterà vivo».