La guerra del gas e i nostri interessi strategici
Gli Usa aggrediscono la rotta che porta il gas dalla Russia e dall'Iran per ragioni politiche. I francesi hanno destabilizzato la Libia per prendere le risorse. L'Italia paga il conto
Gli Usa aggrediscono la rotta che porta il gas dalla Russia e dall'Iran per ragioni politiche. I francesi hanno destabilizzato la Libia per prendere le risorse. L'Italia paga il conto
l ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che politici come Marine Le Pen e Donald Trump, più che populisti, sono realisti o no global
Altra bufera si abbatte sul candidato all'Eliseo Francois Fillon. E questa volta nello scandalo spunta anche il nome di Vladimir Putin
Il Cane a sei zampe si è aggiudicato due nuove licenze esplorative nell'offshore egiziano diventando operatore del blocco North El Hammad con la quota del 37,5% (in compartecipazione con BP, 37,5%, e Total, 25%) e acquisendo la partecipazione del 50% nel blocco North Ras El Esh (in compartecipazione paritetica con BP 50%, che avrà il ruolo di operatore)
I due gruppi hanno firmato un accordo di licenza per il diritto di uso della tecnologia Est (Eni Slurry Technology) sviluppata dal Cane a 6 zampe ed hanno avviato oggi un progetto congiunto di cooperazione volto a valutare ed adattare questa tecnologia alle esigenze produttive della società francese
Il colosso energetico francese ha raggiunto un accordo per la cessione della sua partecipazione nei due gasdotti Fuka e Sirge, in Scozia e nel terminal gas scozzese di St. Fergus a North Sea Midstream Partners, per 905 milioni di dollari
Cinque fra le maggiori compagnie energetiche, fra cui l'Eni, hanno chiesto che venga istituito un sistema per la tariffazione globale della C02. «Lo dobbiamo alle generazioni future, dobbiamo cercare soluzioni realistiche e praticabili per vincere la sfida e riuscire a fornire più energia e, contemporaneamente, lottare contro i cambiamenti climatici» hanno scritto in una lettera al Financial Times
In una ricerca pubblicata sull'organo ufficiale dell'Accademia delle Scienze americane, Pnas, è stata provata la correlazione fra la presenza di sostanze chimiche contaminanti, riconducibili all'estrazione di idrocarburi con la tecnica della fratturazione idraulica e l'inquinamento dell'acqua potabile di un pozzo idrico nei pressi di un sito estrattivo Pennsylvania
Il Cane a sei zampe ha intenzione di tornare da protagonista a Teheran e per questo alcuni suoi manager hanno incontrato il ministro del Petrolio della Repubblica islamica, Bijan Namdar Zanganeh. La compagnia energetica italiana ha «ribadito il suo interesse per il Paese, a patto che vengano sollevate le sanzioni al Paese e che le condizioni contrattuali siano reciprocamente convenienti»
Le maggiori compagnie petrolifere mondiali hanno sottoscritto un impegno a porre fine alle «fiammate» che scaturiscono dagli impianti petroliferi entro il 2030. Ogni anno vengono liberati nell'atmosfera circa 330 milioni di tonnellate di CO2 dalle fiamme degli impianti petroliferi, le emissioni di 77 milioni di macchine.
Fermo il cuore pulsante dell'economia yemenita. La compagnia che gestisce l'impianto, la Yemen Lng, ha interrotto qualsiasi operazione nell'area a causa dei forti scontri nella regione meridionale di Belhaf.
Dallo scorso 14 giugno, il prezzo del petrolio si è più che dimezzato, arrivando a costare meno di 50 dollari al barile di greggio Brent, che è il riferimento mondiale del settore. Si tratta si un cambiamento significativo, che avrà molteplici conseguenze sulla nostra economia, non ultime quelle sull'ambiente che ci circonda.
Tra il 25-27 marzo la città emiliana ospiterà l'appuntamento più importante del settore oil&gas. Il sottosegretario del Mise Vicari ha annunciato che il governo presenterà il decreto per il recepimento della direttiva Ue sulla sicurezza delle operazioni petrolifere in mare. L'esponente del Ncd inoltre ha auspicato che nel dl ecoreati scompaia la punibilità per l'air gun.
La compagnia anglo-olandese per il secondo anno consecutivo ha presentato dati di bilancio deludenti e come nel 2013, pur di distribuire dividendi invariati agli azionisti, ha deciso di tagliare gli investimenti. L'utile netto del 2014 è passato dai 16,371 miliardi di dollari dell'anno precedente (nel 2012 erano ben 26,7) agli attuali 15,052 (-8%)
Al Leader del Cremlino, che ha dichiarato di avere grandi progetti con Total, il nuovo Ceo della compagnia ha assicurato: «La Russia sarà al centro della nostra strategia di sviluppo». Sanzioni o non sanzioni
Lo rivela il quotidiano economico Les Echos specificando che, ai prezzi attuali, tale partecipazione vale oltre 2 miliardi di euro, anche se non è soggetta alle procedure di comunicazione sulle partecipazioni rilevanti, che scatta solo quando queste oltrepassano il 5%