Il processo
L'unica parte civile resta dunque l'Agenzia delle Entrate che si era costituita in fase di udienza preliminare e che potrà pretendere un risarcimento in caso di condanna degli imputati.
La Sentenza
È questo il passaggio centrale dell'assoluzione dell'ex numero uno di Eni nell'inchiesta sulle presunte tangenti pagate da manager di Eni e Saipem a ex componenti del governo algerino, per lo sfruttamento di giacimenti petroliferi
Giustizia
Prosciolti anche Antonio Vella e Yam Atallah. Andranno invece a giudizio l'ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, l'ex direttore finanziario, Alessandro Bernini, l'ex ad Pietro Franco Tali, come Farid Noureddine Bedjaoui, fiduciario dell'allora ministro dell'energia dell'Algeria, Samyr Ouraied, uomo di fiducia di Bedjaoui e Omar Habour, considerato il riciclatore delle mazzette
Giustizia
Una settimana fa l'Eni aveva smentito la notizia che l'attuale amministratore delegato del Cane a sei zampe, Claudio Descalzi, abbia mai conosciuto Farid Bedjaoui, il franco algerino ritenuto dai magistrati di Milano l'intermediario della maxi tangente da 198 milioni di dollari che sarebbe stata versata da Saipem ai politici algerini in cambio di commesse petrolifere per 8 miliardi
Solo Orsi escluso, dopo la richiesta di patteggiamento
Chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati nel procedimento sulla presunta corruzione internazionale della controllata Eni in Algeria. Sul banco degli imputati ci sono diversi top manager di Saipem: l'ex ad, Pietro Franco Tali, l'ex direttore finanziario, Alessandro Bernini, l'ex direttore operativo, Pietro Varone, oltre all'ex responsabile di Eni per il Nord Africa, Antonio Vella.
Dopo la bocciatura nel 2014 il Mef ha fatto marcia indietro
La norma sancisce l'ineleggibilità o la decadenza per quei dirigenti che sono stati raggiunti da una condanna, anche non definitiva, per alcune categorie di illeciti tributari, reati contro la pubblica amministrazione o violazioni delle norme del codice penale sulle società, come false comunicazioni sociali, infedeltà patrimoniale, ostacolo all'autorità di vigilanza
Agenzia delle Entrate sarà parte civile
L'ex presidente della controllata Eni in Algeria ha proposto di scontare una pena detentiva di 2 anni e 10 mesi e di farsi confiscare 1 milione e 250 mila euro circa. L'ex ad del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha chiesto di essere interrogato. Prossima udienza fissata per il 12 giugno. Entrambi con altre 5 persone sono accusati di corruzione internazionale
Descalzi a Grillo: «Non si può dire che deprediamo i Paesi dove operiamo»
La presidentessa del Cane a sei zampe ha difeso il nuovo piano industriale, in cui il gruppo ha deciso di tagliare il dividendo 2015 a 0,80 euro dagli 1,12 euro distribuito per il 2014.
«Sono convinto che presto sarà definitivamente svenduta»
Il Cane a sei zampe «da molti anni gestisce un sistema corruttivo a livello internazionale, una attività criminogena fondata su tre gambe: l'attività corruttiva vera e propria», il succedersi dei «governi» complici e «il dissesto politico-sociale dei Paesi che depreda». Poi il leader del M5s annuncia la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta su Saipem
Tangenti Algeria
«Non penso niente delle indagini - ha detto Monti, a Milano per un incontro elettorale al Teatro Parenti - E' mio dovere come presidente del Consiglio non avere opinioni al riguardo e auspicare che la magistratura operi con i suoi poteri e bene»
Borsa
L'AD Scaroni indagato per tangenti Algeria. Società: «Noi e AD estranei»