Non c’è pace per il Milan
Da New York arrivano notizie inquietanti per il futuro europeo del club, ma anche dalla Cina giungono informazioni tutt’altro che positive per il presidente Yonghong Li.
Da New York arrivano notizie inquietanti per il futuro europeo del club, ma anche dalla Cina giungono informazioni tutt’altro che positive per il presidente Yonghong Li.
In esclusiva per il Diario Rossonero l’analisi del direttore di SportEconomy sui possibili sviluppi della trattativa tra Fininvest e Sino-Europe Sports: «Sono convinto che almeno nel primo anno Berlusconi terrà per sè i 200 milioni e continuerà a gestire il Milan. Se la squadra dovesse rimanere ancora fuori dalla Champions, le cose potrebbero cambiare».
Non sono più ammessi ritardi né dilazioni nella trattativa più scombinata della storia del calcio. Nel giro di pochi giorni sono attese risposte definitive, o da Sino-Europe Sports (versamento terza caparra o addirittura di tutta la cifra) oppure da Silvio Berlusconi (chiusura delle trattative e ricerca di nuovi possibili acquirenti. O magari da un terzo incomodo...tipo Renzo Rosso.
Secondo Carlo Pellegatti di Premium, se dovesse tramontare definitivamente l’accordo tra Fininvest e Sino-Europe Sports si potrebbero riaprire nuove trattative: si parla della cordata di Galatioto e Gancikoff, di Mr. Bee, dello sceicco Al Maktum e perfino del gruppo Fosum di Jorge Mendes.
Nemmeno l’assemblea dei soci, in programma questa mattina, ha chiarito il futuro del club rossonero. A mezzanotte scade l’accordo tra Fininvest e Sino-Europe Sports e non è escluso un clamoroso colpo di scena.
Il fondo che sta per acquistare l’Ac Milan si è scagliato pesantemente contro Bloomberg, colpevole secondo i cinesi di aver diffuso notizie false e diffamatorie. Nel frattempo è tornato a parlare del passaggio di proprietà del club rossonero a Sino-Europe Sports anche Carlo Festa sul Sole 24 Ore, anticipando la quotazione in borsa del Milan.
Iniziano ad emergere le ragioni per cui l’autorevole testata americana avrebbe messo nel mirino i prossimi proprietari dell’Ac Milan. Secondo il quotidiano La Stampa, sarebbe in corso un vero e proprio tentativo di sabotaggio da parte della vecchia cordata cinese guidata dall’italo americano Sal Galatioto.
La fine dell’epopea berlusconiana rappresenta un momento epocale della storia del Milan. Ora si volta pagina con i cinesi, appoggiati dal governo di Pechino, e la novità in società sono significative: Fassone nuovo ad, caccia a un direttore sportivo e apertura ad una vecchia gloria rossonera.
Clamoroso epilogo nella vicenda che ha portato alla cessione del club rossonero ai cinesi. Già in giornata sono attese le firme, ma la cordata guidata da Galatioto e Gancikoff è stata scavalcata da un’altra conglomerata cinese, la Sino-Europe Investment Management Changxing, guidata dal manager Yonghong Li.
È arrivata con un giorno di ritardo la smentita ufficiale di Fininvest all’indiscrezione diffusa ieri dalla Gazzetta su un presunto interessamento del fondo cinese Fosun per l’acquisto dell’Ac Milan. Mossa inevitabile per non compromettere gli equilibri precari con il gruppo GSR, ma non sono escluse clamorose sorprese.
Messa da parte l’opzione Bacca che continua a rifiutare l’offerta del West Ham, l’unica fin qui inoltrata a Galliani, all’ad rossonero restano poche alternative per raggranellare un gruzzoletto con cui fare mercato. Per questo l’interessamento del Porto per Luiz Adriano potrebbe aprire nuovi interessanti scenari in casa Milan.
Clamorose novità sul fronte della cessione del Milan. Scaduti i termini per l’esclusiva concessi alla cordata di Galatioto e Gancikoff, sul tavolo di Fininvest è già arrivata un’altra proposta, quella del gruppo Fosun appoggiato niente di meno che da Jorge Mendes, il re dei procuratori, presente qualche sera fa alla cena di compleanno di Galliani.
Il vuoto di potere che si è creato in via Aldo Rossi sta creando danni inenarrabili al Milan. Fininvest non vuole più mettere un euro, i cinesi non sono disposti ad investire fino al momento delle firme. Intanto mancano 18 giorni all'inizio del campionato e i tifosi sono sempre più preoccupati.
Sono arrivate in fretta le smentite sul ritiro dei cinesi dalla trattativa per la cessione del Milan, anzi adesso c’è anche un appuntamento fissato il 16 agosto che potrebbe essere quello giusto per le firme. Intanto è scaduto il periodo di esclusiva, da questo momento in poi Fininvest potrà prendere in considerazione altre offerte.
È solo questione di tempo ma, in mancanza di novità rilevanti, prima o poi il nuovo tecnico dirà basta a questo inaccettabile stato generale delle cose: stallo sia sul fronte del passaggio societario che sul mercato, il futuro rossonero appare quanto mai nebuloso.
L’ennesimo ritardo nella trattativa che dovrebbe portare alla cessione del Milan ai cinesi delinea uno scenario inquietante per i tifosi rossoneri: i nuovi acquirenti aspetterebbero la fine del mercato per non accollarsi le spese della campagna acquisti. Un folle proposito che non trova spiegazioni plausibili.
Nella notte tra mercoledì e giovedì il nuovo Milan di Montella affronta il Bayern Monaco dell’ex tecnico rossonero. Un esame importante per Montolivo e compagni, chiamati a concentrarsi sulle questioni di campo senza farsi travolgere dalle imbarazzanti incertezze societarie.
Un inquietante interrogativo aleggia su tutta l’operazione che porterà alla cessione del Milan a una cordata di imprenditori cinesi. Il personaggio principale venuto oggi alla ribalta, Sonny Wu, non rientra nella classifica Forbes degli uomini più ricchi del paese e nessuno è ancora riuscito a quantificare il suo patrimonio.
Nuovi ostacoli ed ennesimo rinvio nella trattativa per la cessione del Milan ai cinesi. Adesso la data indicata per la chiusura delle operazioni è fissata per la fine di luglio, ma la novità è che i nuovi imprenditori asiatici sono al lavoro per acquisire il 100% del club per 500 milioni di euro.
Mentre Berlusconi sfoglia la margherita, indeciso se cedere o meno il Milan ai cinesi, le altre grandi della nostra serie A sferrano gli assalti decisivi a tutti gli obiettivi di mercato rossoneri: Pjaca, Milik, Zielinski si allontanano da Milanello ogni giorno che passa.
Una giornata particolarmente importante per il club di via Aldo Rossi. Innanzitutto è arrivata la notizia ufficiale della scelta di Vincenzo Montella come nuovo allenatore, e poi l’indiscrezione secondo cui Berlusconi avrebbe praticamente deciso di accettare l’offerta cinese. Entro una settimana la firma.
Appare sempre più evidente la vera ragione di tutti questi ritardi nella trattativa per la cessione del club rossonero: l’innegabile visibilità e il ritorno di popolarità che il Milan ha sempre rappresentato in ambito politico per l’ex premier. Berlusconi non vuole privarsi della squadra e se dipendesse solo da lui non lo farebbe mai.
Quando si parla della cessione dell’Ac Milan alla misteriosa cordata di imprenditori cinesi c’è un nome che ritorna prepotente, quello di Nicholas Gancikoff, braccio destro di Galatioto ed indicato da tutti come prossimo ad rossonero. Ma che ha fatto finora il manager italo-inglese per meritare tanti onori?
Le strategie del mercato rossonero sono sempre più avvolte nella nebbia, ma esiste un’opzione che sta prendendo corpo: quella che prevede l’arrivo a Milano del tecnico ex Empoli Giampaolo e con lui il diesse Carli, Paredes e Saponara.
Nessuna novità di rilievo dalla riunione fiume tra Galatioto, arrivato appositamente in Italia, e i vertici Fininvest, malgrado qualcuno continui a fare professione di ottimismo. La sensazione che trapela dalle indiscrezioni di mercato è che Galliani stia lavorando seguendo gli input di Berlusconi, altro che cinesi.
Filtra ottimismo tra le parti dopo il primo incontro tra Galatioto e i vertici Fininvest, ma la realtà è che le condizioni imposte da Berlusconi stanno frenando irrimediabilmente il buon esito della trattativa. E inizia a farsi largo la convinzione che il presidente rossonero abbia ormai deciso di tenersi il Milan tutto per sè.
Amministratore delegato e allenatore del Milan si sono già incontrati per pianificare la prossima stagione rossonera. Proprio mentre Berlusconi si trova al San Raffaele per combattere la battaglia più delicata (un intervento al cuore) e Sal Galatioto è sbarcato a Milano per definire i contorni della trattativa con Fininvest.
L’arrivo del manager italo-americano era già previsto nell’ottica di una chiusura della trattativa il 15 giugno. Ma a questo punto l’incontro con i vertici Fininvest può rivelarsi decisivo per capire se Berlusconi è realmente ancora intenzionato a cedere oppure no.
L’intervento al cuore arriva al momento opportuno per mettere un freno alla trattativa che continua a non convincere Silvio Berlusconi. Mancano ancora le garanzie offerte dai cinesi, ma il problema principale è che nell’elenco degli investitori non c’è nessuno dei grossi imprenditori di cui si è parlato finora.
Si infittisce il mistero sulla nuova guida tecnica rossonera per la prossima stagione. Sfumata la pista che portava a Emery, restano in piedi le alternative italiane rappresentate da Brocchi e Giampaolo, ma dal Cile rilanciano: «Pellegrini nuovo allenatore del Milan».
Berlusconi, oggi ricoverato al San Raffaele ma solo per un controllo al cuore già fissato da giorni, continua a tentennare sulla cessione del Milan ai cinesi. Così facendo tutti gli obiettivi di mercato iniziano ad evaporare: primo fra tutto il tecnico andaluso Unai Emery, entrato nel mirino del Psg malgrado il tentativo di Galliani di portarlo al Milan.
Il 15 giugno, termine ultimo per cedere il Milan alla cordata cinese, si avvicina ma la nebbia che avvolge questa trattativa è sempre più fitta. Berlusconi mira a restare al suo posto di presidente, per questo continua a fare melina e il rischio che alla fine decida di mandare tutto all’aria è sempre più concreto. E c’è perfino chi torna a parlare di Mister Bee.
Continua ad esserci grande confusione attorno alla trattativa che dovrebbe portare alla cessione del 70% del pacchetto azionario rossonero ad una cordata di imprenditori cinesi. Le recenti parole di Berlusconi farebbero pensare ad un ripensamento, ma Galatioto ribadisce: «Non ci sono problemi, andiamo avanti».
Mentre ad Arcore continuano le indagini conoscitive per scoprire chi sono i potenziali investitori interessati ad acquisire il Milan, esce fuori un altro nome per il club rossonero: si tratta del fondo immobiliare China Fortune Land Development. E intento dall’altra parte del Naviglio Thohir brucia i tempi e cede l’Inter al magnate Jindong di Sunin.
Le recenti dichiarazioni del presidente rossonero e del centravanti svedese sembrano andare in un’unica direzione: la cessione del Milan ai cinesi e il ritorno di Ibra a Milanello. Una soluzione che tutti i tifosi milanisti vorrebbero poter festeggiare.
Le dichiarazioni di apertura del presidente del Milan verso i nuovi acquirenti cinesi lasciano in realtà un velo di inquietudine tra i tifosi rossoneri. La conferma che saranno Berlusconi e Galliani a fare il mercato è per il club di via Aldo Rossi un’autentica iattura.
La trattativa che potrebbe portare alla cessione dell’Ac Milan ha subito una frenata. Silvio Berlusconi chiede garanzie e detta le sue condizioni. Ora tocca ai cinesi rispondere, ne va del buon esito dell’operazione.
Regna ancora una grande confusione attorno alle questioni societarie di Casa Milan. Il presidente rossonero non sembra più così disposto a cedere la sua creatura anche perché vorrebbe mantenere un ruolo di potere che i nuovi acquirenti non vogliono concedergli. E il 15 giugno, scadenza del patto in esclusiva, si avvicina.
A circa dieci giorni dalla finale di Coppa Italia contro la Juventus il Milan ritrova alcuni pezzi pregiati: Bonaventura, Niang e Abate. Ma non convince l’ostinazione di mister Brocchi a voler riproporre a tutti i costi un modulo che mal si adatta ai calciatori a disposizione.
Nella giornata di martedì è stato firmato il protocollo di esclusiva tra Fininvest e la Galatioto Sport Partner per la cessione della maggioranza del Milan. Silvio Berlusconi ha quindi ceduto alle pressioni dei figli, ma ha preteso che nell’accordo non fossero inserite penali in caso di recesso.
Ormai si aspetta solo che il presidente rossonero sciolga i suoi ultimi dubbi e apponga la tanto agognata firma al patto in esclusiva con i cinesi per la cessione del 70% del Milan. E l’ipotetica cordata alternativa sponsorizzata da Paolo Berlusconi non sembra minacciare il buon esito della trattativa guidata da Galatioto. Preoccupano piuttosto tutte le perplessità del patron del Milan.
Siamo vicini alla firma di Berlusconi, pronto a siglare il patto di esclusiva con i cinesi. A quel punto inizierà un mese di cogestione che di fatto bloccherà ogni operazione di mercato. Creando non pochi problemi al Milan che ha un disperato bisogno di una completa operazione di restyling per evitare il quarto anno consecutivo di fallimenti a catena.
Assume sempre maggiore consistenza l’offerta della cordata cinese disposta a rilevare la maggioranza del pacchetto azionario del Milan. Silvio Berlusconi però ancora nicchia, indeciso se accettare la proposta oppure tirare dritto da solo per non uscire di scena da sconfitto. La vittoria del Milan nella finale di Coppa Italia potrebbe semplificare la scelta finale.
Chiamato in causa a gran voce dalla stampa italiana il magnate cinese ha provato a defilarsi con una battuta (non particolarmente riuscita) su un social network. Secondo il direttore di chinafiles.com però sarebbe proprio Jack Ma l’uomo chiave della cordata che sta per acquistare il Milan.
Il presidente rossonero è tornato a parlare della sua creatura e la rivelazione fatta ai soliti colleghi di partito, abili a diffondere rapidamente le confidenze raccolte: «Voglio vendere ma solo a chi sarà in grado di continuare la storia gloriosa del Milan».
Continuano le trattative per il passaggio del pacchetto di maggioranza dell’Ac Milan dalla Fininvest a una cordata di imprenditori cinesi guidata dall’advisor italo-americano Galatioto. Definite le cifre e i tempi, si attende solo il via libera del governo di Pechino e soprattutto l’ok di Silvio Berlusconi.
Sono giornate intense in casa Milan: mentre la squadra vive un momento delicato con l’esonero di Mihajlovic e il cambio di guida tecnica, prende forma il gruppo cino-americana pronta a rilevare una fetta del club, a cifre però ben più basse rispetto a quelle proposte da Mr. Bee. A capo della cordata c'è il banchiere italo-americano Sal Galatioto.