Bomba della Cia: ecco chi ha ordinato l'omicidio del giornalista saudita
L'intelligence americana è convinta che la responsabilità della morte di Jamal Khashoggi ricada direttamente sull'erede al trono, il principe Mohammed bin Salman
L'intelligence americana è convinta che la responsabilità della morte di Jamal Khashoggi ricada direttamente sull'erede al trono, il principe Mohammed bin Salman
Di fronte all'ammissione dell'Arabia Saudita il presidente USA dice che è «presto» per parlare di sanzioni
E' la prima volta che il principe saudita Salman Al Saud visita ufficialmente la Russia di Putin: e non a caso, siamo di fronte all'ultimo capolavoro strategico dello «zar» in Medio Oriente, e all'ennesimo brutto tiro giocato a Washington
In un articolo pubblicato dal Sueddeutsche Zeitung, dall’evocativo titolo «Da dove vengono i soldi» viene ricostruita la vicenda: il fondo d’investimento HNA, cinese, ha aumentato in primavera la sua quota di partecipazione nel colosso bancario tedesco al 9,9% e che quote altrettanto corpose sono detenute da due sceicchi della famiglia regnante del Qatar. Totale, 20%.
Gli Usa, che controllano il territorio, non vogliono dare la prova ai russi della vittoria sullo stato islamico? Sarebbe ovviamente uno smacco militare per la superpotenza atlantica
Il Qatar ha risposto all'ultimatum dei Paesi del Golfo, rilanciando: è disponibile ad accettare le loro 13 condizioni solo a patto che rispettino delle controrichieste
Gli Stati Uniti hanno firmato un contratto da 12 miliardi di dollari in armi con il Qatar. Che, solo pochi giorni prima, avevano definito uno «sponsor di alto livello del terrorismo», accodandosi alle accuse di Riad
L'elezione del candidato riformista apre a nuove possibilità di investimento nel settore degli idrocarburi, e non solo. Tutto dipende dalla volontà occidentale di perseguire una politica di pace e cooperazione. Ma l'inizio non è promettente
Abbiamo raggiunto telefonicamente Fulvio Scaglione, già vicedirettore di Famiglia Cristiana, e gli abbiamo chiesto di commentare le ultime mosse di Trump in Arabia Saudita. Ma abbiamo parlato anche del Russiagate
Una svola e una apertura: il presidente Donald Trump si è dichiarato portatore di un messaggio di 'amicizia, di speranza e di amore', nel discorso sull'islam a Ryad davanti ai rappresentanti di una cinquantina di nazioni musulmane, di cui 37 capi di Stato o di governo
L'accordo firmato dal presidente americano a Riyad: «Rafforzata la capacità saudita di contribuire alle operazioni antiterrorismo nella regione, riducendo il peso sulle forze Usa nella conduzione di tali operazioni».
L'accoglienza riservata al Presidente americano contrasta con il trattamento, piuttosto freddo, ricevuto un anno fa nella sua ultima visita, l'ex Barack Obama criticato da Riad per aver avviato un dialogo con l'Iran, rivale regionale dell'Arabia Saudita.
Il presidente americano Donald Trump è volato in Arabia Saudita con al seguito la moglie Melania. E' la sua prima visita all'estero e terrà un discorso davanti a una cinquantina di capi di governo di paesi islamici
La visita in Arabia Saudita di oggi e domani è un momento fondamentale per iniziare il dialogo non solo con l'Arabia saudita ma anche con i principali leader della regione: ci sarà infatti un incontro in onore di Trump con i capi di stato delle 40 principali nazioni a maggioranza musulmana.
L'Arabia Saudita si prepara ad accogliere Dnald Trump, al suo primo viaggio internazionale da presidente degli Stati Uniti
Oggi, il presidente settantenne, il più anziano a insediarsi alla Casa Bianca, partirà per un viaggio che testerà la resistenza di un'amministrazione già messa alla prova dalle turbolenze create dai presunti legami tra alcuni membri della campagna elettorale del presidente e il Cremlino.
Sei anni di combattimenti nella più cruda ferocia. Migliaia di morti, abusi di ogni sorta e liquefazione della civiltà. Questa è la guerra tra Arabia Saudita e Yemen-Iran, di cui non sappiamo nulla
L'accordo dovrebbe essere ufficializzato alla fine di maggio, nel corso delle visita del presidente americano nel Paese. Tuttavia, scrive Bloomberg citando fonti anonime, non è stata presa alcuna decisione finale e l'intesa potrebbe anche fallire o essere rimandata.
Quasi sedici anni dopo l'Fbi ha diffuso una serie di immagini inedite relative all'attacco contro il quartier generale della Difesa americana
Se su molti altri dossier sembra determinato a smantellare l'eredità obamiana, sui rapporti (lucrosi) con i sauditi Trump sembra avviato a proseguirla. Anzi, a fare ancora peggio
Come l'economia messicana è stata distrutta negli anni ottanta dal Nafta. La risposta all'invasione dei disoccupati messicani fu la stessa di Donald Trump
Un ex detenuto di Guantanamo affiliato ad Al Qaeda ha denunciato che il programma riabilitativo saudita per (ex) terroristi (svolto in lussuose strutture detentive) ha in realtà tutt'altro scopo
Sembrava impensabile: come avrebbe potuto un personaggio bizzarro come Donald Trump, odiato e isolato da media e politica, vincere la donna dei poteri forti Hillary Clinton?
Se Mosca ha perso il suo seggio al Consiglio dei Diritti Umani Onu, chi non si scolla dalla poltrona è l'Arabia Saudita. Che nel 2015 ha battuto il record di esecuzioni, e continua a bombardare lo Yemen.
Ci siamo fatti una chiacchierata con Fulvio Scaglione, giornalista esperto di questioni mediorientali, su terrorismo, Siria, presidenza Obama e prossime elezioni. Ecco cosa ci ha raccontato.
La leader di Fdi in collegamento a Otto e mezzo spiega come la presenza italiana a Mosul sia doverosa, mentre definisce un'idiozia la decisione del Governo di schierare 150 uomini al confine con la Russia
Mentre la stampa internazionale è impegnata a denunciare i crimini di guerra di Mosca e Damasco in Siria, si tace del controverso ruolo di Arabia Saudita e Stati Uniti nello Yemen
Dopo una trattativa molto dura, Iran e Arabia Saudita hanno siglato un patto che prevede un aumento del prezzo del barile compreso tra i sette e i dieci dollari. Ecco quali saranno le conseguenze per tuti noi
I difficili rapporti tra il Congresso e Obama (che lo hanno tormentato per tutto il suo mandato) si concludono con il superamento di un veto presidenziale su una legge che farà infuriare Riad
Mentre la Clinton rassicura la finanza internazionale, Trump potrebbe portare a un bello scossone: a partire dalle sue scelte protezionistiche in materia economica
L’Isis, cioè un’organizzazione terroristica, unitamente ai ribelli anti-Assad di al Nusra, combattono per abbattere Assad, il quale combatte contro i ribelli, che hanno come alleato principale gli Stati Uniti, che però combattono l’Isis
La Russia è favorevole a un prolungamento di 48 ore della tregua in tutta la Siria, dove però si moltiplicano i casi di violazione del cessate il fuoco annunciato da Mosca e Washington
Sempre più vicino un accordo sul prezzo del petrolio, circa 60 dollari al barile, che ridarebbe fiato a tutti i paesi produttori. Assicurando maggiore egemonia alla Russia e salvando il Venezuela dalla guerra civile. Ma a quale costo?
Finalmente, John Kerry e Sergej Lavrov hanno raggiunto un accordo per stabilire una tregua in Siria e fare fronte comune contro i terroristi. Funzionerà? E perché è stato così difficile stringerlo?
Nel quadro di due mandati in generale fallimentari, su una cosa Barack Obama ha superato le aspettative. Ma non è affatto un record di cui andare fieri
La deflazione che attanaglia buona parte dell’economia capitalista globale è vissuta come un evento naturale incontrollabile. Ecco invece cosa nasconde, e perché il gotha dell'economia mondiale la vuole.
La accusano di essere la candidata dei poteri forti. Hillary Clinton cerca di difendersi, ma una rapida scorsa dei suoi diretti e indiretti finanziatori non può non confermare il cliché
A pochi giorni da Nizza e dall'attacco al treno bavarese, a qualche mese da Parigi, Bruxelles, Orlando. Il dramma di un'Europa, e di un'Occidente, prigionieri di una minaccia sottovalutata troppo a lungo.
La leader di FdI Giorgia Meloni propone la sua lettura della strage di Dacca. Che, a suo avviso, dimostra che a muovere la mano dei terroristi c'è una precisa ideologia, diffusa dall'Arabia Saudita
Siamo di fronte ad una narrazione che prevede la prossima caduta dello stato islamico e delle sue bandiere nere: caduta scomposta, che comporterà dolorosi attacchi all’Occidente. Ecco cosa c'è dietro a tutto questo
Il costo della benzina inferiore all’euro e il gasolio sotto gli ottanta centesimi. E, paradossalmente, la possibilità che tutte le auto rimangano a casa. Ecco dove ci porterà la guerra, senza armi, del petrolio in Medio Oriente
Nonostante analisti ed esperti giudicassero i rapporti tra Washington e Riad ormai gravemente compromessi e profetizzassero il fallimento del viaggio di Obama, il presidente Usa ha voluto comunque fare un tentativo. E la vera questione da porsi è se sia ancora accettabile che la «più grande democrazia del mondo» tenti di ricucire con un alleato inguardabile come Riad
E' la quarta visita di Obama in Arabia Saudita, ma quella in assoluto più delicata e decisiva. Perchè i dossier in discussione sono davvero scottanti, e perché tanto Washington quanto Riad hanno molto da perdere
Quando domani arriverà a Riad, Barack Obama tenterà di ricucire i legami tra Arabia Saudita e Stati Uniti. Messi a repentaglio dall'accordo con l'Iran, dalla crisi del petrolio e da un ddl al vaglio del Congresso
'Falso' e 'debole'. Così i media ufficiali sauditi definiscono il presidente americano Barack Obama reo, ai loro occhi, di avere in una recente serie di intervsite al The Atlantic Magazine, accusato alcuni Paesi alleati tra i quali anche l'Arabia saudita, di essere degli 'scrocconi'
L'uccisione del religioso sciita al-Nimr e il conseguente congelamento dei rapporti diplomatici con l'Iran svela definitivamente ciò che gli Stati Uniti e l'Europa hanno cercato (senza troppo successo) di negare da tempo: Riad è un alleato di cui dovremmo proprio vergognarci
La guerra diplomatica scoppiata negli ultimi giorni nel mondo arabo tra sunniti e sciiti presenta conseguenze inaspettate anche per gli Stati Uniti, già in evidente difficoltà in Medio Oriente
Dopo anni di trattative e moltissimi ostacoli superati, l'accordo sul programma nucleare iraniano è stato raggiunto. Ma è presto per cantare vittoria: se le trattative sono state difficili, la fase che ci attende sarà ancora più delicata e di dubbio esito
Lo storico accordo sul programma nucleare di Teheran raggiunto oggi a Vienna, proietta la Repubblica Islamica iraniana verso un futuro, molto prossimo, da "forte potenze economica" prima ancora che politica o militare. A pensarla così è Raffaele Marchetti, docente in Relazioni Internazionali dell'Università Luiss.
E' questo lo stato d'animo che si percepisce dagli editoriali della stampa araba all'indomani dello storico accordo sul nucleare iraniano siglato ieri a Vienna. Un senso di sconforto che spinge gli editorialisti dei principali giornali panarabi, tutti di proprietà saudita, a chiedere una forte reazione araba al «voltafaccia» statunitense.