Casalino contro un giornalista del Foglio: «Ora chiudete». E scoppia la polemica
Il portavoce del premier Conte rivolge una presunta minaccia a Salvatore Merlo e viene sommerso dalle critiche. Poi fa marcia indietro: «Stavo scherzando»
Il portavoce del premier Conte rivolge una presunta minaccia a Salvatore Merlo e viene sommerso dalle critiche. Poi fa marcia indietro: «Stavo scherzando»
La segretaria del sindacato annuncia esposto collettivo "contro gli attacchi neo fascisti ad Anpi e Cgil". Dopo aver preso le parti di Anpi sullo striscione denigratorio di Forza Nuova arrivano, per lei, i commenti su facebook: "Nei forni dovete finire"
Lo ha detto il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia commentando le polemiche sulla sua risposta ad un commento razzista postato da un cittadino sulla sua pagina Facebook: «Si parlava degli immigrati che si comportano in maniera indegna».
Il leader della Lega dice la sua sulla frase choc che avrebbe pronunciato un consigliere regionale ligure del suo partito, Giovanni De Paoli: «Se avesse detto quella frase avrebbe dei problemi, si dovrebbe dimettere dal mondo»
Matteo sostiene di avere mediato troppo e di voler tornare il vecchio rottamatore. Ma non ci riuscirà, perché ormai gli italiani hanno scoperto il suo bluff: troppe promesse fatte, nessuna mantenuta. Proprio come gli altri politici
Il senatore ex bersaniano ora propone il pugno di ferro contro i suoi ex compagni: «Abbiamo perso voti per colpa loro: il dibattito interno è andato troppo oltre. Se sperano di far cadere il governo, sappiano che dopo si andrà alle urne»
Un principio, in realtà, più facile da enunciare che da applicare. Lunedì è fissata la direzione per l'analisi del voto, ma nessuno dei renziani è in grado di dire se già in quella sede le «regole» verranno gettate da Renzi sul tavolo della discussione.
Il Pd strappa solo la Campania grazie alle criticatissime liste di sostegno a De Luca. In Liguria lo sgambetto del centrodestra di Toti. Regioni rosse a parte, il partito del premier è poco sopra al 20%. Con il fiato sul collo di Lega e M5s
«Perchè Renzi si preoccupa così tanto della Liguria? Se noi non contiamo niente e siamo un relitto del passato e se Forza Italia è moribonda, la Paita dovrebbe essere all'80%... O forse non ha trovato il candidato che vince? Ma allora non può dare la colpa agli altri».
Se si votasse oggi, secondo i dati dell'Istituto Demopolis, 4 governatori andrebbero al Pd, in Toscana, Puglia, Umbria e, con margini più ristretti, nelle Marche. Mentre il quadro in Liguria risulta ancora piuttosto confuso, si profila un testa a testa in Veneto e Campania
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Luca Lotti, braccio destro del premier-segretario Matteo Renzi, ha confermato ancora oggi la sua presenza domenica prossima all'iniziativa elettorale con la Paita.
Anche il presidente della Cei e arcivescovo di Genova è intervenuto sulla vicenda giudiziaria che vede indagata la candidata dem alle regionali in Liguria, Raffaella Paita. L'invito, per tutti i cittadini, è quello di non allontanarsi dalla vita sociale e politica nonostante le circostanze.
Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, interpellato dai cronisti a Montecitorio sulla vicenda che vede indagata la candidata dem alle regionali liguri, le assicura tutto il sostegno del partito. E Raffaella Paita non molla.
La renziana Raffaella Paita, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta sulla devastante alluvione del 9 ottobre in cui perse la vita una persona a seguito dell'esondazione del torrente Bisagno. Ma lei si difende.
A Raffaella Paita, candidata del Pd alle regionali in Liguria, è arrivato un avviso di garanzia per i fatti dell'alluvione di Genova. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, non ha dubbi: per Renzi le elezioni saranno un autogoal.
"#PaitaRitirati". E' l'hashtag lanciato dal leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati della candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, Raffaella Paita, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Genova sull'alluvione che lo scorso 9 ottobre devastò il capoluogo ligure, causando anche una vittima.
L'addio di Cofferati al Pd rischia di generare un maremoto proprio quando, in prossimità dell'elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica, i dem dovrebbero sforzarsi di ritrovare l'unità perduta da tempo. Ma nascondere i brogli delle primarie in Liguria, e soprattutto tappare la bocca all'ex amico Cofferati, sembra una missione impossibile.
Dopo lo scandalo delle primarie del Pd in Liguria, colorite dalla rabbia di Sergio Cofferati che ha accusato la vincitrice, Raffaella Paita, di essersi avvalsa di brogli e irregolarità, Matteo Mantero, deputato del M5S, ha rilasciato un'intervista al Diariodelweb.
Primarie in stile Nazareno, quelle che si sono svolte in Liguria questa mattina. O, almeno, questa è l'accusa di Sergio Cofferati, candidato sconfitto dalla rivale dem Raffaella Paita, in corsa per la stessa poltrona di governatore della Regione. Si è trattato di uno scontro impari, che ha lasciato un odore stantio di sbrogli e irregolarità.
L'ex leader della Cgil: «non riconosco il risultato». La replica della renziana: «Il risultato è chiaro, 4 mila voti di scarto sono una vittoria netta».