Salvini smentisce la telefonata con Di Maio: "Decido con la mia testa"
Il Ministro dell’Interno a RTL 102.5 ha smentito di aver ricevuto una telefonata dal vice premier Di Maio sulla polemica con i magistrati siciliani
Il Ministro dell’Interno a RTL 102.5 ha smentito di aver ricevuto una telefonata dal vice premier Di Maio sulla polemica con i magistrati siciliani
Il vicepremier al 44° Forum Ambrosetti a Cernobbio: “Non penso di essere un sequestratore, ma un esecutore"
A In Onda il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ha commentato le parole di Matteo Salvini sui magistrati
I Carabinieri hanno consegnato al ministro l’atto con il quale il Tribunale dei ministri di Palermo notifica il reato di sequestro di persona per la Diciotti
Entro 90 giorni il tribunale dei ministri deciderà se archiviare o chiedere l'autorizzazione al Senato per il processo. Ma lo scenario più probabile è un flop
Tre società, una villa, 38 rapporti bancari e tantissimi terreni: è questo il tesoro nascosto di Riina e della sua famiglia, un tesoro del valore di 1,5 milioni di euro sequestrati grazie ad un'operazione dei Carabinieri del R.O.S.
25 anni fa un’autobomba piazzata in via D’Amelio uccise il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Claudio Traina, Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli. Oggi lo sfogo della figlia Fiammetta: «Manovre per occultare la verità»
La Procura di Palermo ha disposto il fermo di 15 persone, accusate di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. Ci sarebbero anche legami con il jhadismo
I carabinieri di Trapani e Palermo, nell'ambito dell'operazione 'Mare Nostrum' sulle mazzette nel settore del trasporto marittimo, hanno arrestato con l'accusa di corruzione e altri reati Girolamo Fazio, ex primo cittadino di Trapani
Il direttore di Frontex ha denunciato i legami tra le organizzazioni umanitarie che operano nel Mediterraneo e gli scafisti libici. Fratelli d'Italia chiede l'intervento del Governo e presenta un'interrogazione parlamentare
L'ex pubblico ministero è accusato dalla Procura di Palermo di peculato. In qualità di amministratore della società regionale Sicilia e-Servizi, avrebbe percepito indebitamente una serie di rimborsi per trasferte e si sarebbe liquidato un'indennità di risultato spropositata
Fra gli accusati anche la deputata Giulia Di Vita, bocche cucite davanti ai magistrati. Intanto cresce l'attesa per le sorti di Riccardo Nuti e Claudia Mannino all'interno del movimento di Beppe Grillo. Loro al momento non si sono autosospesi, come chiesto dal comico genovese
Il caso delle «firme false» rischia di travolgere il Movimento 5 stelle? La Procura di Palermo ha inserito i nomi di alcuni esponenti pentastellati nel registro degli indagati e una deputata grillina avrebbe già rifiutato di autosospendersi
Sigilli a case, terreni e conti correnti bancari. Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dai militari dell'Arma a partire dal 2011, anno in cui l'uomo era stato arrestato nell'ambito dell'operazione «Pedro», per aver diretto il mandamento di Porta Nuova.
La procura di Palermo ha riaperto il caso sulle firme false delle elezioni comunali del 2012 e il leader del Movimento 5 stelle assicura che se i colpevoli sono iscritti al Movimento «saranno presi adeguati provvedimenti disciplinari» nei loro confronti
Erano quasi le 17 del 19 luglio 1992 quando una Fiat 126 imbottita di tritolo saltava in aria uccidendo il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Con l'operazione «Torre dei diavoli», i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Palermo hanno inferto un duro colpo al mandamento mafioso di Santa Maria di Gesù. Sei sono stati i provvedimenti di fermo, emessi dalla Procura di Palermo.
E' stato messo a segno da polizia, carabinieri e guardia di finanza che hanno sequestrato beni mobili, immobili e aziende per un valore di 13 milioni di euro nei confronti di 4 fedelissimi del numero 1 di Cosa nostra.
Un ulteriore passo avanti nella ricerca di Matteo Messina Denaro e nell'individuazione delle sue reti d'azione è stato compiuto con l'arresto, da parte dei carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Trapani, di 4 affiliati alle famiglie mafiose palermitane di Bagheria e Corso dei mille, indagati per rapina e ricettazione aggravate dalle finalità mafiose.
L'operazione, che su scala internazionale parte dalla Squadra Mobile di Palermo, sotto la guida del dottor Rodolfo Ruperti, ha consentito di scoprire un business milionario che gira attorno al fenomeno dell'immigrazione clandestina. Coinvolti anche i titolari di importanti compagnie circensi.
Non solo l'ex ministro Calogero Mannino esulta per la sentenza di assoluzione nel processo sulla trattativa Stato-mafia: anche Area popolare esprime soddisfazione per la decisione dei giudici. E c'è chi la definisce un «duro colpo al teorema della trattativa»
Stamani il gup di Palermo Marina Petruzzella ha assolto, per non aver commesso il fatto, uno dei principali protagonisti della prima repubblica, accusato di aver fatto parte del tavolo tra Stato e mafia per porre fine al biennio delle stragi
Tre funzionari pubblici, tra cui il presidente di Rete ferroviaria italiana Dario Lo Bosco, sono finiti ai domiciliari a Palermo con l'accusa di avere intascato tangenti per decine di migliaia di euro
Accertata una frode pari a 3 milioni di euro. L'indagine è partita a seguito di una denuncia presentata dal direttore di un istituto di credito cittadino su un tentativo di frode con carte di credito clonate, avvenuto mediante l'utilizzo fraudolento di un pos appartenente ad una ditta di autonoleggio con sede a Palermo.
Lo sciacallaggio delle intercettazioni ha toccato una nuova vetta: non si impicca più un politico per le sue parole, ma addirittura per i suoi silenzi. Crocetta fa bene a resistere: se il Pd lo vuole sfiduciare lo faccia a viso aperto
Il collaboratore di giustizia, ascoltato in qualità di teste nelle scorse settimane al processo sulla trattativa Stato-mafia, aveva parlato del coinvolgimento dell'ex Guardasigilli in qualità di mandante delle stragi di Capaci e via D'Amelio.
«Di sicuro il flusso appare difficilmente contenibile», spiega il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, commentando la possibilità che siano in partenza un milione di persone circa. «Ci vuole un deciso intervento, il che significa cambiare qualcosa rispetto alle politiche finora adottate», spiega Lo Voi.
Per la Procura di Palermo, esisterebbero contatti tra i trafficanti e il terrorismo. Ma Emanuele Scagliusi (M5S) ritiene inverosimile che l'Isis utilizzi i barconi per giungere sul nostro territorio. In ogni caso, per far fronte all'emergenza, il deputato ritiene che l'Ue debba aprire vie regolari per far arrivare i profughi in sicurezza. Senza che siano più costretti ad affidarsi ai criminali.
Le possibili infiltrazioni di terroristi dell'Isis tra i quasi 200mila migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia sono al centro di un'inchiesta aperta dalla Procura di Palermo. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Gery Ferrara, sarebbe scattata sulla base di segnalazioni di rischio provenienti da fonti legate ai sevizi segreti.
Sale a Palermo il livello d'attenzione nei confronti del pm Nino Di Matteo. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica, infatti, Cosa nostra si starebbe adoperando per accelerare i tempi per un possibile attentato dinamitardo contro il magistrato che regge l'accusa nel processo Stato-mafia. Secondo un confidente il tritolo sarebbe già arrivato in città.
Il capo dello Stato è stato ascoltato ieri, al Quirinale, dai membri della Corte d'Assise di Palermo, per raccogliere la testimonianza di Napolitano in relazione alla trattativa Stato-mafia. Sul blog del leader del Movimento 5 Stelle, oggi, un post con un duro attacco al capo dello Stato.
La Procura di Palermo decide di ammettere la presenza del super boss di Cosa Nostra Totò Riina all'audizione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La politica reagisce alla decisione con una forte disapprovazione. Parole forte di dissenso sia dal Partito democratico che da Ncd.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, afferma di aver preso atto dell'ordinanza della Corte d'Assise di Palermo e si dice disposto a comparire davanti ai magistrati per essere ascoltato sulla questione D'Ambrosio.
Il capo di Stato a ottobre scorso scriveva alla Corte d'Assise di Palermo che non avrebbe nulla da riferire sulla questione stato-mafia. Da Palermo, però, i magistrati chiedono di ascoltare Giorgio Napolitano sulla lettera che ricevette da D'Ambrosio.
A ventidue anni dall'attentato in cui persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta, intervengono il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la presidente della Camera, Laura Boldrini. Intanto, a Palermo, i familiari delle vittime di mafia sono stanchi delle verità parziali.
Mentre Falcone e Borsellino saltavano in aria a Palermo per aver portato alla sbarra, e fatto condannare, Cosa nostra, nei giorni in cui l'Italia intera conosceva il sangue delle autobombe del '93, esponenti delle istituzioni, ufficiali dell'arma e gli stessi mafiosi, si sedevano attorno a un tavolo per cercare di porre fine a quella strategia stragista decisa da Totò Riina.
L'accusa è di essere gli organizzatori dei viaggi della speranza per migliaia di immigrati africani verso l'Italia e di essere responsabili, tra l'e altre cose, del naufragio avvenuto lo scorso 3 ottobre a Lampedusa, e che causò la morte di 366 persone.
I malviventi sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, hashish, cocaina, eroina e marijuana.
Il procuratore capo di Palermo: "Il futuro ci dirà se questo smantellamento è definitivo o durevole, o se ci ritroveremo innanzi ad una ennesima rinascita della Fenice dalle sue ceneri"
L'uomo aiutò i magistrati a far luce su estorsioni a Bagheria dando il via all'operazione "Reset", che ha consentito ai carabinieri di Palermo di smantellare il mandamento mafioso
Il comitato antiracket scrive alle massime cariche dello Stato affinché i magistrati palermitani possano proseguire il loro lavoro
In una lettera destinata al magistrato Roberto Scarpinato ignoti fanno riferimento ad un possibile agguato dinamitardo. L'obiettivo è il sostituto procuratore di Palermo Nino di Matteo, titolare dell'accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia
Lo ha detto l'ex pm della Dda di Palermo Antonio Ingroia. «E' ormai uno sport troppo diffuso e vergognoso quello di attribuire a Falcone pensieri e parole post-mortem. Lui non c'è più e non può né confermare né smentire».
Così Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, ha ricordato ai microfoni di Prima di tutto», su Radio 1, i drammatici attentati di Palermo del 1992, i 57 giorni fra l'omicidio di Giovanni Falcone e quello di Paolo Borsellino.
L'ordine di arresto è stato trasmesso al Centro operativo della Dia di Palermo l'8 aprile scorso, ma di fatto è rimasto ineseguito. Il personale lo ha cercato infatti in ogni recapito conosciuto, suo o dei propri familiari, per procedere all'arresto, ma invano. Il Fondatore di Forza Italia è in attesa di una sentenza della Cassazione,il 15 aprile, per concorso esterno in associazione mafiosa
Da «partigiano della Costituzione» quale si autodefinisce, il procuratore Antonio Ingroia ha inaugurato oggi dal Guatemala dove lavora ora un blog sul sito della rivista «Micromega», con un articolo dal titolo «Povera Italia»
E' questo uno dei passaggi chiave della «Memoria a sostegno del rinvio a giudizio» dei 12 imputati coinvolti nel processo di cui la settimana scorsa si è svolta a Palermo l'udienza preliminare. Nel documento di 22 pagine i pm palermitani hanno racchiuso la lettura sintetica ed organica di una gran mole di prove, testimonianze, intercettazioni e documenti
Il Magistrato di Palermo: Paradossale dare la colpa alla Procura su vuoto legislativo. Non ci fu solo una trattativa. La classe dirigente del paese compromessa con il crimine. Io candidato? Non ci sono decisioni da prendere. Mie parole scandalo, a seconda di dove le dico
Basta con comportamenti «oggettivamenti politici» da parte di magistrati. Il leader dell'Anm, Rodolfo Sabelli, richiama il procuratore aggiunto di Palermo Antonino Ingroia che ieri, assieme al collega Nino Di Matteo, ha partecipato alla festa del «Fatto quotidiano». Gasparri: Stupisce Anm, da tempo Ingroia militante politico. Ferranti (PD): Rozza strumentalizzazione
Il Procuratore aggiunto di Palermo: «Le ipotesi di Panorama non corrispondono al tenore delle telefonate. Anzi posso affermare che non è uscito un solo rigo del contenuto di quelle itercettazioni. Il segreto ha tenuto»