L’Olanda di Cruijff come esempio del calcio romantico, ma moderno
Le nazionali di calcio che anche senza vincere sono riuscite a passare alla storia
Le nazionali di calcio che anche senza vincere sono riuscite a passare alla storia
Un minuto di applausi per il campione scomparso. «Grazie Johan», una gigantografia del leggendario olandese e il suo numero 14 in bella mostra. I giocatori della nazionale orange hanno indossato una maglia speciale con il numero 14 sulla spalla.
Il numero 14 per gli olandesi significa solo e soltanto Johan Cruyff. Centinaia di mazzi di fiori, ma anche sciarpe e bandiere sono stati deposti davanti alla casa dove è cresciuto il mito del calcio arancione, del Barcellona e più in generale del pallone a livello mondiale.
Il calciatore e allenatore olandese, fu il leader del grande Ajax e della nazionale che rivoluzionò il gioco col «calcio totale», vinse la Coppa dei campioni per tre anni di fila con l'Ajax in campo, dal 1971 al 1973, e poi la conquistò nuovamente da allenatore col Barcellona nel 1992.
Il filo conduttore fra il compianto campione olandese e la squadra milanese, un destino che si è incrociato in occasioni così diverse tra di loro e al contempo così romantiche
L’ex fuoriclasse olandese, protagonista assoluto del calcio anni ’70, ha espresso la proprio ammirazione per la sensazionale Germania di Joachim Loew, ma anche per la sua Olanda: «Finora ha sorpreso, vediamo se continuerà con l’Argentina»
«Prima che arrivasse Guardiola, era il preferito per il Barcellona». Capello: «Nessun tabù Wembley». In Germania Magath multa chi non corre
Autentica bomba del mitico olandese: «Penso che voglia stare lontano dal calcio per un anno»