Bomba della Cia: ecco chi ha ordinato l'omicidio del giornalista saudita
L'intelligence americana è convinta che la responsabilità della morte di Jamal Khashoggi ricada direttamente sull'erede al trono, il principe Mohammed bin Salman
L'intelligence americana è convinta che la responsabilità della morte di Jamal Khashoggi ricada direttamente sull'erede al trono, il principe Mohammed bin Salman
Arrivano le prime ammissioni dal governo di Riad sull'omicidio del dissidente Khashoggi nel consolato ad Istanbul. Erdogan chiede un processo in Turchia
L'accordo firmato dal presidente americano a Riyad: «Rafforzata la capacità saudita di contribuire alle operazioni antiterrorismo nella regione, riducendo il peso sulle forze Usa nella conduzione di tali operazioni».
L'accoglienza riservata al Presidente americano contrasta con il trattamento, piuttosto freddo, ricevuto un anno fa nella sua ultima visita, l'ex Barack Obama criticato da Riad per aver avviato un dialogo con l'Iran, rivale regionale dell'Arabia Saudita.
La visita in Arabia Saudita di oggi e domani è un momento fondamentale per iniziare il dialogo non solo con l'Arabia saudita ma anche con i principali leader della regione: ci sarà infatti un incontro in onore di Trump con i capi di stato delle 40 principali nazioni a maggioranza musulmana.
L'accordo dovrebbe essere ufficializzato alla fine di maggio, nel corso delle visita del presidente americano nel Paese. Tuttavia, scrive Bloomberg citando fonti anonime, non è stata presa alcuna decisione finale e l'intesa potrebbe anche fallire o essere rimandata.
Il reame wahabita, in crisi economica nonostante le esportazioni record di petrolio degli ultimi anni ha deciso di emettere titoli di stato per 17,5 miliardi. Le entrate fiscali derivanti dal petrolio sono state pari all’85% del totale nel 2014
Gli investitori non sanno se brindare all'inatteso calo delle scorte settimanali americane o se temere l'ipotesi di un aumento della produzione in Arabia Saudita, dove già a luglio aveva raggiunto livelli record andando così ad aumentare scorte mondiali in eccesso.
Dopo lo scoppio della bomba dei Panama Papers, i titoli della stampa occidentale erano tutti per Putin. Peccato che il dossier che sta facendo impallidire le élites mondiali rechi anche i nomi dei più «illustri» alleati dell'Occidente...
Lo ha annunciato il principe Mohamed bin Salmane, secondo in linea di successione a re Salmane, in una intervista al settimanale «The Economist». Intanto sui mercati il petrolio cancella le ampie perdite e vira in positivo.
Numerosi Paesi, tra cui Qatar e Gibuti, stanno richiamando il proprio ambasciatore a Teheran dopo l'attacco alle sedi diplomatiche saudite in Iran. Intanto, le proteste contro l'uccisione dell'imam sciita proseguono
Il Kuwait ha deciso di richiamare il suo ambasciatore a Teheran, dopo il saccheggio delle sedi diplomatiche saudite nella Repubblica islamica d'Iran.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato con la massima fermezza gli attacchi contro le missioni diplomatiche dell'Arabia saudita a Teheran e Mashhad (nel Nord-est dell'Iran), seguite all'esecuzione da parte di Riad dell'imam sciita Nimr al Nimr
La guerra diplomatica scoppiata negli ultimi giorni nel mondo arabo tra sunniti e sciiti presenta conseguenze inaspettate anche per gli Stati Uniti, già in evidente difficoltà in Medio Oriente
Dopo le polemiche e le manifestazioni seguite all'uccisione dell'imam sciita in Arabia Saudita, le relazioni con Teheran si sono frantumate. Tensioni settarie emergono pericolosamente in tutta la regione
Dopo l'esecuzione dello sceicco sciita Nimr al Nimr e la reazione virulenta della comunità sciita del mondo arabo e musulmano, l'Arabia saudita ha deciso di rompere le sue relazioni diplomatiche con l'Iran ed ha dato 48 ore di tempo ai membri della rappresentanza diplomatica iraniana a Riad per lasciare il Paese
L'alleanza, che avrà un centro di coordinamento operativo a Riad e si confronterà con le maggiori potenze internazionali, è nata nell'immediata vigilia del cessate il fuoco nello Yemen. Teatri d'azione: Siria, Iraq, Sinai, Yemen, Libia, Mali, Nigeria.
Il capo della diplomazia saudita, Adel al Jubeir, ha respinto oggi a Mosca la proposta russa di dare vita a una grande coalizione contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis) in Siria e ha ribadito la necessità di un'uscita di scena del presidente siriano Bashar al-Assad