28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Ambiente | Progetto MUOS

Muos, scontri attivisti-polizia: in centinaia invadono la base militare

La manifestazione di ieri è giunta poche settimane dopo la revoca, da parte del governo regionale, dello stop ai lavori di costruzione del Muos. Una decisione, quella di Crocetta, intesa da cittadini e attivisti come un vero «tradimento», dal momento che lo stop aveva avuto l'ok del Tar ed era in attesa del pronunciamento del Cga, l'organo di appello amministrativo

NISCEMI - Un migliaio, tra attivisti, amministratori locali e gente comune, ieri pomeriggio si è ritrovata nelle campagne di Niscemi per ribadire il proprio no al Muos, l'impianto satellitare in costruzione all'interno della base americana di contrada Ulmo.

Il corteo si è snodato pacifico attraverso i sentieri della sughereta per circa 4 chilometri, sfidando il caldo. Ma quando i manifestanti sono giunti davanti ad un ingresso della base, una frangia più estrema è arrivata al contatto con la Polizia e la Guardia di finanza schierati in assetto antisommossa.

Lo scontro è stato preceduto dal lancio di un bengala che fortunatamente non ha colpito l'elicottero che seguiva dall'alto la manifestazione. Negli scontri, un militare della Guardia di finanza ha riportato una contusione ad una gamba, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

A quel punto il corteo, ormai diviso in due grossi gruppi, si è diretto verso la zona dove sorgerà il muos, e qui una parte dei manifestanti è entrata all'interno della base dopo aver divelto un centinaio di metri di recinzione. L'obiettivo era raggiungere i loro compagni che dal giorno prima erano in cima a due antenne della base.

Le forze dell'ordine hanno sorvegliato a distanza l'azione dimostrativa, ma non sono intervenuti per non inasprire ancora di più il clima, attendendo che gli attivisti uscissero spontaneamente.

La manifestazione di ieri è giunta poche settimane dopo la revoca, da parte del governo regionale, dello stop ai lavori di costruzione del Muos. Una decisione, quella di Crocetta, intesa da cittadini e attivisti come un vero «tradimento», dal momento che lo stop aveva avuto l'ok del Tar ed era in attesa del pronunciamento del Cga, l'organo di appello amministrativo.

«Crocetta ha fatto una cosa gravissima, perchè non ha rispettato i cittadini, nè i loro rappresentanti - ha detto il presidente della commissione Ambiente dell'Ars, il deputato 5 stelle Giampiero Trizzino - E per questo siamo pronti a chiederne la sfiducia».

Al corteo ha partecipato, tra gli altri, anche Sinistra Ecologia e Libertà, che con una nota ha sottolineato: «Non ci limitiamo a chiedere lo stop ai lavori, ma auspichiamo interventi che impediscano la trasformazione della nostra Isola in quella portaerei sul Mediterraneo».