L'Espresso: Cardinale indagato a Bari
«Avrebbe favorito la figlia di un suo collega, in modo da farle vincere nel 2005 un posto da ricercatore, con correlativo danno di rilevante gravità per l'università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi». Il Sottosegretario: E' indagine vecchia su fatti cui sono estraneo
ROMA - Un'altra bufera sul governo dei professori. Il sottosegretario alla Salute, Adelfio Cardinale, secondo quanto scrive L'Espresso, sarebbe indagato a Bari per aver favorito la figlia di un collega in un concorso universitario. E per lui, secondo L'Espresso, sarebbe stato chiesto il rinvio a giudizio.
Avrebbe favorito la figlia di un collega - Tra i faldoni di un'inchiesta della procura di Bari su concorsi truccati in vari atenei italiani, secondo quanto scrive L'Espresso, vi sarebbe «un fascicolo aperto su Adelfio Elio Cardinale». Stimato professore di Palermo, cavaliere di Gran Croce, sposato con il magistrato Annamaria Palma, capo di gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani, secondo i pm il radiologo siciliano, imputato insieme ad altre 22 persone, secondo quanto scrive il settimanale in edicola domani, «avrebbe favorito 'mediante raggiri e artifici' la figlia di un suo collega, in modo da farle vincere nel 2005 un posto da ricercatore, 'con correlativo danno di rilevante gravità per l'università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi'».
Le accuse per Cardinale, di cui secondo il settimanale sarebbe stato richiesto il rinvio a giudizio, vanno dalla truffa, al falso ideologico e usurpazioni di funzioni pubbliche
Cardinale: E' un'indagine vecchia su fatti cui sono estraneo - «Si tratta di una vecchia indagine riguardante presunti fatti risalenti alla fine degli anni '90, in ordine ai quali sono assolutamente estraneo e mai sentito nel corso di quest'ultimo decennio, nè dall'Autorità giudiziaria, nè da Forze dell'Ordine su delega del Magistrato». Lo afferma il sottosegretario alla Salute Adelfio Cardinale in replica all'articolo de L'Espresso che lo identifica come indagato a Bari.
«A Palermo - si legge nella nota del sottosegretario - non è in corso alcuna udienza preliminare, perchè con la dichiarazione di incompetenza del Gip di Bari gli atti tornano al pm, competente per territorio, che dovrà iniziare di nuovo le indagini. Ribadisco la mia totale e assoluta estraneità ad ogni fatto contestato, estraneità che ribadirò e dimostrerò allorquando avrò la possibilità di essere per la prima volta sentito dagli organi inquirenti».