19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Esteri | Libano

Beirut, proteste contro test anali su presunti gay

La manifestazione si è tenuta dopo l'operazione condotta dalla polizia il 28 luglio scorso in un cinema gay di un quartiere popolare della capitale libanese, che ha portato all'arresto di 36 uomini, sottoposti a tale esame. L'omosessualità è reato, punibile con fino a un anno di carcere

BEIRUT - Decine di persone hanno dimostrato oggi davanti alle corti di giustizia di Beirut per protestate contro il ricorso a «test» anali su uomini sospettati di omosessualità, considerata reato. La manifestazione si è tenuta dopo l'operazione condotta dalla polizia il 28 luglio scorso in un cinema gay di un quartiere popolare della capitale libanese, che ha portato all'arresto di 36 uomini, sottoposti a tale esame.

La protesta di oggi è stata organizzata dall'associazione Helem, ritenuta il principale gruppo di sostegno dei diritti di lesbiche, omosessuali, bisessuali e transessuali nel mondo arabo, sotto lo slogan 'Ribellatevi contro i test della vergogna, vaginali o anali'. L'associazione ha così voluto esprimere il suo sostegno anche alle donne costretto a subire i cosiddetti «test della verginità».

«Siamo qui perchè vogliamo una chiara presa di posizione da parte del ministero della Giustizia sul fatto che questo genere di test dovrebbero essere completamente aboliti o perseguiti dalla legge - ha detto un manifestante, George Azzi - il sindacato dei medici ha dichiarato che sono irrilevanti dal punto di vista scientifico ed è illegale per i medici eseguirli, ma questo non impedisce alla polizia di richiederli».

Secondo l'articolo 534 del Codice penale libanese, le relazioni sessuali «contrarie alle leggi della natura» sono illegali e i responsabili di violazione possono essere puniti con condanne fino a un anno di reclusione.