20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Relazioni internazionali | Israele - Iran

Israele, Netanyahu e Barak vogliono attaccare l'Iran

Stanno convincendo gli altri Ministri a sostenere questa possibilità. Lieberman: Il Regime iraniano è la minaccia più pericolosa. Intanto la Gran Bretagna intensifica i preparativi per un attacco ai siti nucleari mentre la Camera USA approva nuove sanzioni contro Teheran

GERUSALEMME - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministo della Difesa Ehud Barak stanno cercando di convincere gli altri ministri del governo ad appoggiare un intervento militare contro l'Iran. Lo ha detto un alto funzionario israeliano, citato dal quotidiano Ha'aretz. Secondo il funzionario, gli oppositori a tale intervento in seno al governo hanno ancora «un piccolo vantaggio» sui fautori. Netanyahu e Barak sono riusciti a convincere il ministro Avigdor Lieberman, che in precedenza si era detto contrario.
Ministri e diplomatici sono del parere che il prossimo rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che sarà rilasciato l'8 novembre, avrà un effetto decisivo sulle decisioni che il governo israeliano assumerà. Ha'aretz riferisce anche che le agenzie di intelligence occidentali ritengono che l'Iran sta andando avanti con il suo programma di sviluppo nucleare, e che potrebbe dotarsi della bomba atomica nel giro di due o tre anni.
Gli esperti militari da parte loro giudicano improbabile un attacco contro i siti iraniani durante i mesi invernali, poichè le condizioni meteorologiche avverse potrebbero ostacolare i jet israeliani.

Lieberman: Il Regime iraniano è la minaccia più pericolosa - L'Iran rappresenta la minaccia più pericoloso per l'attuale ordine mondiale, e Israele si aspetta che la comunità internazionale faccia di tutto per contrastarla. Lo ha detto oggi a Radio Israele il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, che si è comunque rifiutato di commentare la notizia secondo cui il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Ehud Barak stanno cercando di convincere gli altri ministri israeliani ad appoggiare un intervento militare contro i siti nucleari iraniani. Lo riporta il sito web del quotidiano Haaretz.
«La comunità internazionale deve dimostrare la sua capacità di prendere decisioni, imponendo sanzioni più dure contro la Banca centrale iraniana e vietando l'acquisto di petrolio», ha detto Lieberman, il quale, secondo Ha'aretz, sarebbe stato già convinto da Netanyahu e da Barak a sostenere un eventuale attacco.

La Gran Bretagna intensifica i preparativi per un attacco ai siti nucleari - La Gran Bretagna starebbe intensificando i preparativi per un eventuale attacco aereo sui siti nucleari iraniani e potrebbe dispiegare nella regione delle unità della Royal Navy per appoggiare eventuali azioni militari statunitensi: è quanto pubblica il quotidiano britannico The Guardian, citando fonti governative di Londra.
Secondo le fonti l'Iran avrebbe riguadagnato le capacità tecnologiche messe in crisi dal cyber-attacco dello scorso anno, un virus informatico che sarebbe stato preparato da esperti statunitensi e israeliani per colpire gli impianti nucleari iraniani.
Ad accelerare i preparativi - nonostante l'Amministrazione Obama non abbia alcuna intenzione di ricorrere a nuove azioni militari prima delle prossime elezioni presidenziali - avrebbero contribuito due fattori: il prossimo rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, non ancora reso pubblico ma il cui contenuto ravviverebbe le preoccupazioni occidentali sui programmi iraniani, e la decisione di Teheran di trasportare alcune centrifughe e altri equipaggiamenti nella base di Qom, scavata nella montagna e poco vulnerabile agli attacchi missilistici.

La Camera USA approva nuove sanzioni contro Teheran - La Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato delle nuove sanzioni contro l'Iran per costringere Teheran ad abbandonare i propri programmi nucleari.
Il provvedimento - che dovrà essere ora adottato anche dal Senato - mira in particolare a colmare alcune lacune nelle sanzioni imposte dagli Stati Uniti attualmente in vigore, oltre a vietare la concessione del visto a chiunque sia legato ai settore energetico iraniano.
Le sanzioni colpiscono in particolare i Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) e gli istituti finanziari controllati dal corpo d'elite dell'esercito iraniano; inoltre sono previste sanzioni anche per quelle banche internazionali che effettuino delle transazioni con la Banca Centrale iraniana.