29 marzo 2024
Aggiornato 07:30

Polonia, Kaczynski: rischioso adottare euro a breve

«Non è panacea. Presidente critica governo che mantiene 2012 come data d'ingresso»

VARSAVIA - L'euro non è la panacea contro tutti i mali provocati dalla crisi. Abbandonare lo zloty in questa delicata fase, è molto rischioso. A dichiararlo è il presidente polacco Lech Kaczynski, che in un intervento in parlamento, ribadisce la sua opposizione alla moneta unica, soprattutto in una fase di crisi economica.

RISCHI - «L'adozione dell'euro non è certamente la panacea contro tutti i mali provocati dalla crisi. Al contrario - ha detto il presidente - in un contesto di crisi mondiale e di rallentamento dell'economia. Una tale operazione sarebbe per la Polonia molto rischioso».

Il governo del liberale Donald Tusk ha ribadito anche di recente di voler entrare nella zona euro entro il 2012, nonostante la crisi. Un obiettivo ritenuto dalla maggioranza degli studiosi e analisti non realistica. Tanto che anche il ministro delle Finanze Jan Rostowski ha ammesso che il 2012 - che presuppone l'ingresso nell'ERM2 entro il primo semestre del 2009 - non può essere considerato «un dogma».

POLITICA MONETARIA - «L'euro è presentato (dal governo, ndr) - ha continuato Kaczynski - come l'ancora di salvezza per la svalutazione dello zloty. Ma, mi chiedo, è davvero sensato rinunciare così rapidamente alla nostra moneta nazionale, rinunciando allo stesso tempo ad una politica monetaria indipendente?».

Secondo il Capo dello Stato, mantenere il legame tra zloty e euro «esige una politica di bilancio e monetaria restrittiva». Esigenza che «rappresenterebbe un freno ulteriore alla crescita economica e al calo della disoccupazione».