La Lega rilancia sul decentramento dei Ministeri. Altolà di Alemanno
Bossi: «Due a Milano e forse uno a Napoli». Il Sindaco di Roma: «Balle, il Premier è con me»
ROMA - Decentramento dei ministeri, due a Milano e forse uno a Napoli. Umberto Bossi e Roberto Calderoli, rilanciano in piena campagna elettorale un vecchio tormentone del Carroccio. E tanto basta a far ripartire la polemica, con le opposizioni che si ribellano. Ma non solo: a farsi sentire sono soprattutto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il governatore del Lazio, Renata Polverini.
CAMBIO DI PASSO - «Porteremo due ministeri a Milano. Doveva arrivare la Lega - ha detto il senatur - perché questo sogno si realizzasse». A illustrare l'intero «progetto», dalle colonne della Padania, è il ministro della Semplificazione che spiega gli step del cosiddetto «cambio di passo» che la Lega ha chiesto al governo e di cui fanno parte anche, spiega, riforma del fisco e delle istituzioni, con la creazione del Senato federale. Parole che arrivano all'indomani dell'annuncio, fatto dallo stesso Calderoli, di una «sorpresa» che Umberto Bossi e Silvio Berlusconi dovrebbero lanciare la settimana prossima, nel rush finale della campagna elettorale per i determinanti ballottaggi di Milano e Napoli.
ALEMANNO: BALLE - Contro l'ipotesi di far traslocare i ministeri si schiera l'opposizione. L'Italia dei valori, con il presidente dei senatori Felice Belisario, parla di «maggioranza logora, senza idee, incapace di andare oltre la solita vecchia e vuota propaganda». Ma l'altolà più forte arriva proprio da due rappresentanti 'romani' della maggioranza. Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, non ci gira attorno e parla di «balle» fatte per «speculazione elettorale» e assicura che sul punto il premier è d'accordo con lui. «Possono fare tutti gli annunci e i lanci che vogliono ma - ha sottolineato - Roma è Capitale, secondo Costituzione, e i ministeri e tutte le agenzie che hanno sede a Roma non si spostano e non si possono spostare». Critica anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che parla di «proposta insensata». «La Lega - ha detto - insiste su un falso problema. Capisca piuttosto che in questo momento, anche alla luce dei risultati elettorali, non serve ed è solo dannosa questa politica di divisione del Paese».
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