19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Il rinvio non è stata una sorpresa

Cinque a giudizio per i presunti abusi dell'asilo di Rignano

Difensori: «Rischiano fino a 15 anni per fatti mai accaduti»

TIVOLI - E' finita come quasi tutti se l'aspettavano l'ultima udienza preliminare per il procedimento sui presunti abusi e violenze sessuali che sarebbero avvenuti a Rignano Flaminio, «almeno tra il 2005 ed il 2006». Il rinvio a giudizio dei 5 imputati non è stata una sorpresa, ma come sempre in questa storia i toni non possono essere contenuti. Ieri al tribunale di Tivoli nessuno - come avvenuto in passato - ha sputato addosso agli imputati, ma solo perché per genitori, nonni e parenti, il prossimo processo ripaga «dei quattro anni passati ad aspettare».

La prima udienza del 27 maggio sarà invece l'inizio del cammino per la gente di Rignano - avvertono combattivi i difensori degli imputati. A quel punto tutte le voci, ogni diceria, chiacchiera, sospetto, entrerà in aula e potrebbe diventare non solo alibi ma anche spiegazione di quello che molti ritengono un «enorme frutto di suggestione», come dice l'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti. Proprio da lei, secondo la Procura, si sarebbero svolte alcune delle violenze di cui hanno parlato i bambini in incidente probatorio. «Anche se non è stato trovato nulla che possa far pensare che tutto ciò sia avvenuto», ha detto il professor Franco Coppi, che assiste l'insegnante Patrizia Del Meglio e l'autore tv Gianfranco Scancarello.

I bimbi oggetto delle presunte violenze sono 21. Molti vivono ancora a Rignano, i più vanno a scuola lontano, in paesi vicini, lontani da occhi indiscreti. Secondo l'avvocato Coppi, «Se le indagini andavano avanti invece di 21, se ne sarebbe trovati 42 od 84 di piccoli violentati. Abbiamo genitori che di fronte alla insussistenza delle prove rispetto alle violenze, continuano a ripetere che i propri figli sono stati brutalizzati, nei modi peggiori. E' una cosa incomprensibile».

I reati contestati sono atti osceni, maltrattamenti, sottrazione di persone incapaci, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, corruzione di minore, violenza di gruppo e atti contrari alla pubblica decenza. Alla sbarra ci saranno anche la maestra Marisa Pucci e la bidella Cristina Lunerti.