26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Elezioni regionali

La Bindi spariglia: primarie. Ma Bersani incorona Bonino

L'opposizione interna del PD all'attacco: «Consultazioni per Lazio e Puglia»

ROMA - Le primarie dividono il Pd. Tocca al Presidente del Pd Rosy Bindi sparigliare, sostenendo dalle colonne della Stampa la necessità di consultazioni per chiamare il popolo democratico a scegliere i candidati alle prossime Regionali, a partire dal Lazio e dalla Puglia. Coglie la palla al balzo la minoranza interna, che per bocca del capogruppo alla Camera Dario Franceschini sottoscrive e ribadisce la necessità di primarie. Ma il segretario Pier Luigi Bersani, parlando al Tg1 delle 20, gela gli oppositori interni e la stessa Bindi: «Per me Emma Bonino è una fuoriclasse. Avete capito come la penso». Quanto al resto, non sembra pensare alle primarie quando dice: sulle candidature siamo «in dirittura d'arrivo su nove, dieci Regioni».

Bindi non usa mezzi termini: «Rischiamo di snaturare il Pd. Se ci sono degli equivoci meglio chiarirli subito. Tra noi c'è stato un dibattito su come scegliere il segretario del partito - ricorda - se con le primarie oppure no: ma non ci sono mai stati dubbi sul fatto che avremmo fatto elezioni primarie di coalizione per scegliere i nostri candidati alle cariche monocratiche». Questo deve valere innanzitutto in Puglia, prosegue, dove «Boccia non può dire che così salta la coalizione: Casini dimostrerà la sua forza facendo vincere Boccia alle primarie», in modo da non perdere Vendola per strada. E lo stesso discorso vale per il Lazio e il sostegno a Emma Bonino: «Non è una scelta scontata per il Pd, la decisione è stata presa in modo frettoloso e con una motivazione poco convincente: o scende in campo un leader nazionale o si sostiene Emma. Io propongo di andare a elezioni primarie».

L'ala veltronian-franceschiniana del partito, dal canto suo, non arretra. Per Franceschini «nello Statuto del Pd c'è scritto che i candidati si individuano con le primarie. Perciò capisco le specificità del Lazio, dell'Umbria, della Puglia, e rispetterò le scelte, ma vorrei che fosse anche rispettato, e ovunque, il principio di lealtà: le primarie, che restano una delle ragioni fondative del Pd, sono un metodo per risolvere i problemi, non per crearli». Stessi concetti ribaditi da uno dei fedelissimi di Veltroni, Walter Verini: «C'è un solo modo per aiutare il Pd e il centrosinistra a ritrovarsi: scegliere i candidati alla guida delle Regioni, con lealtà e trasparenza, attraverso il metodo delle primarie. Ovunque». E anche Arturo Parisi, pur guardando con simpatia alla candidatura di Emma Bonino, sottolinea: Servono le primarie.

In particolare la Puglia continua a far discutere. Il governatore uscente Vendola, che oggi ha incontrato le delegazioni di alcuni partiti del centrosinistra (assenti però i rappresentanti del Pd), ha rivolto un nuovo appelli ai democratici: «Penso che non si possa vivere questa stagione della politica sotto ricatto o subendo dei veti, perchè questo non costruisce nulla di buono». Per Vendola, inoltre, il Pd inteso come «decine e decine di migliaia di militanti iscritti in Puglia» fa il tifo «perchè sia io il candidato presidente».