29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Coinvolti neurologi e un consigliere regionale

Sassari, malati di Alzheimer picchiati e truffati: 15 arresti

I carabinieri del comando provinciale di Sassari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e 5 decreti di perquisizione a carico di altri indagati, tutti ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali

SASSARI - I carabinieri del comando provinciale di Sassari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e 5 decreti di perquisizione a carico di altri indagati, tutti ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali. Tra gli arrestati figurano 4 medici neurologi, Giuseppe Dore, Marinella D'Onofrio, Massimo Lai e Gianfranco Dettori, e il consigliere regionale Antonello Peru. Sulla base di una miscela di nozioni di neurologia, anatomia, psicologia, esoterismo ed astrologia, i malati, anche con la collaborazione di alcuni familiari, venivano in realtà torturati e picchiati, spiegano i carabinieri, che hanno documentati le vessazioni con audio e video intercettazioni.

Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale di Sassari, Carla Altieri, su richiesta della Procura della Repubblica, pm Michele Incani. Le indagini, sono partite lo scorso aprile dopo la segnalazione che ad Ittiri alcuni malati affetti da patologie neurodegenerative venivano picchiati. Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo provinciale e dal nucleo operativo della compagnia di Alghero, con la collaborazione della stazione di Ittiri.

Gli indagati - spiegano i carabinieri - sono accusati di aver costituito un'organizzazione - la Aion-Onlus (Associazione Italiana Operativa Neuropsichiatrica) - che invece traeva profitti da pseudo visite specialistiche e prestazioni professionali, dalle donazioni dei familiari dei pazienti, dalle vendite delle pubblicazioni della società editrice «Saturno» dagli stessi condotta, e anche dai contributi della Regione Sardegna per progetti di collaborazione con l'Asl (non ancora percepiti) e persino dalla concessione in comodato gratuito di un'ala dell'ospedale «Alivesi» di Ittiri. In realtà - secondo la ricosruzione dei militari - sotto la copertura formale dell'associazione, i due neurologi (Dore e D'Onofrio) avevano concepito un «protocollo terapeutico», la psiconeuroanalisi, divulgato a livello nazionale dai loro colleghi, che, sostenuto come efficace terapia contro il morbo di Alzheimer e in genere contro tutte le forme di demenza, si concretizzava «in gravissime violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei pazienti», documentate dai carabinieri con audio e video intercettazioni.

Per diffondere questa terapia - spiegano i militari - erano stati creati due siti web dedicati alla «psiconeuroanalisi», dove gli stessi ideatori sotto pseudonimi inserivano post riguardanti falsi casi di guarigione, ed era stato pubblicato, a cura dello stesso Dore, un libro dal titolo «Psiconeuroanalisi dell'istero-demenza», che i familiari dei pazienti erano costretti a comprare pr 35 euro.

Secondo la ricostruzione dei militari, invece, il consigliere regionale, si era adoperato per far stipulare una convenzione tra l'Asl di Sassari e l'Aion per la concessione di alcuni vani dell'ospedale «Alivesi» di Ittiri, con impegno per futuri progetti di collaborazione, e per la stesura da parte della stessa Asl di un bando per la ricerca scientifica, con particolari requisiti (dagli stessi indagati definito «blindato»), in modo che potesse risultare vincitrice unicamente l'Aion. Il consigliere inoltre, aveva ottenuto in due giorni la registrazione dell'Aion nell'albo delle associazioni di volontariato, a fronte dei 5-6 mesi necessari per le verifiche.

Alla base del pensiero del neurologo Dore, giudicato - sottolineano i militari - da un esperto «una miscela di nozioni di neurologia, anatomia, psicologia (alcune grossolanamente sbagliate), esoterismo ed astrologia» vi è la convinzione che, nel cervello del malato di mente, l'emisfero affettivo ha preso il sopravvento su quello logico, come si legge nel suo libro, dove ovviamente non si rinviene traccia delle «metodiche» applicate. E secondo il medico l'innovativa cura doveva servire a capovolgere questa situazione. La «nuova terapia», priva di validazione scientifica, era impartita dal neurologo ed applicata dai suoi più stretti collaboratori (nessuno dei quali abilitato alle pratiche mediche), nonché dai familiari consenzienti dei pazienti, convinti della sua validità ed efficacia.

Ma spiegano i carabinieri all'esito delle indagini, «le metodiche consistevano, previa sospensione di ogni trattamento farmacologico, nella sottoposizione dei malati a percosse e torture: strizzamento dei capezzoli dell'uomo, privazione del pasto, perdita del sonno per l'intera notte, stare seduti sul water per lunghissimo tempo, legatura di mani e piedi, pressioni su testicoli e inguine, spruzzo di acqua gelida sul volto». E che «erano tanto più violente, come vere e proprie condotte punitive, quanto più i poveretti non riuscivano a svolgere esercizi di memoria o di movimento delle dita delle mani». Altra «pratica» era l'ascolto forzoso in cuffia per diverse ore al giorno, delle lezioni registrate dal neurologo, nell'assunto che la sua voce avesse «proprietà terapeutiche». Era previsto, infine, che i familiari e gli assistenti trattassero i pazienti con assoluta freddezza. Allo stato delle indagini, sono stati censiti circa 30 pazienti sottoposti alla «psiconeuroanalisi».

Tra novembre 2011 e gennaio 2012, a causa delle percosse due pazienti sono stati condotti al pronto soccorso di Sassari per le gravi lesioni riportate, denunciate dai familiari come accidentali. Lo scorso 4 giugno erano stati arrestati in flagranza di reato, per sequestro di persona, lesioni personali gravi e maltrattamenti, due persone che, nell'assistere una paziente, l'avevano costretta a gravi vessazioni fisiche e psicologiche.