25 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Il sisma in Emilia

Terremoti, stato d'emergenza fino a 31 maggio 2013

È uno dei temi contenuti nel decreto legge firmato dal capo dello Stato ieri sera e che verrà nelle prossime ore pubblicato in Gazzetta Ufficiale all'interno del quale vi saranno tutte le indicazioni ai sindaci e alle comunità locali colpite dal sisma per provvedere alla ricostruzione. I satelliti: Scosse verso Ovest, suolo su fino a 12 cm

FERRARA - Nelle province colpite dal terremoto in Emilia Romagna, in Lombardia e in Veneto resterà lo stato di emergenza fino al 31 maggio 2013. È uno dei temi contenuti nel decreto legge firmato dal capo dello Stato ieri sera e che verrà nelle prossime ore pubblicato in Gazzetta Ufficiale all'interno del quale vi saranno tutte le indicazioni ai sindaci e alle comunità locali colpite dal sisma per provvedere alla ricostruzione. Un decreto che, come ha precisato anche oggi Giorgio Napolitano in visita ai territori colpiti dal sisma, potrà essere arricchito con aggiunte integrazioni «se necessario».

«Si tratta di una cosa già preannunciata, è all'interno di tantissime altre questioni che sono contenute nel decreto», ha detto il capo della Protezione civile Emilia Romagna, Demetrio Egidi, specificando che «la bozza del decreto l'ho appena ricevuta, la sto ancora leggendo».
Nel decreto legge di riordino della Protezione civile si parla di 60 giorni di «stato di emergenza» per i territori colpiti da un evento sismico, che possono essere estesi a ulteriori 40 giorni. Ma è stato lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, all'indomani della prima scossa che ha colpito le province di Modena, Ferrara e Bologna, il 20 maggio scorso, a preannunciare che «di norma» si potrebbe totalizzare un massimo di 100 giorni di 'emergenza', ma non si sarebbero dovute escludere eccezioni. Questo il sottosegretario lo aveva già preannunciato il 21 maggio scorso al centro unificato di Protezione civile di Modena a Marsaglia, anticipando la prima riunione del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto trattare gli aiuti alle popolazioni colpite dalla prima scossa. In Emilia Romagna, come in alcune province del Veneto e della Lombardia, la situazione si è complicata il 29 maggio dopo un ulteriore forte scossa di terremoto che ha provocato altri danni oltre che altre vittime. Questo il motivo per cui probabilmente i tecnici che hanno lavorato assieme al governo per scrivere il testo hanno deciso di prorogare fino a quella data lo stato di emergenza.

I satelliti: Scosse verso Ovest, suolo su fino a 12 cm -  - Nella zona più interessata dal terremoto del 29 maggio in Emilia-Romagna di magnitudo 5.8 (circa 50 km quadrati tra Mirandola e San Felice sul Panaro, in provincia di Modena) si è verificato un sollevamento del suolo fino a 12 centimetri, causato dallo scorrimento in profondità della faglia sulla quale si è originato il terremoto del 29 maggio. L'area presenta un allungamento prevalentemente est-ovest.

È quanto emerge dalle nuove acquisizioni radar dei satelliti della costellazione COSMO-SkyMed dell'Agenzia Spaziale Italiana, programmate su tutta l'area in cui sono in corso i fenomeni sismici, che hanno permesso di definire gli effetti permanenti dei movimenti del suolo causati dal sisma. Lo studio è stato condotto dai centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, da un team congiunto di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, mediante la tecnica «Interferometria Differenziale» che permette di misurare spostamenti del terreno anche di pochi centimetri su grandi aree.

L'ultima acquisizione del sistema COSMO-SkyMed sulla zona interessata dal sisma era avvenuta la sera del 27 maggio, pochi giorni prima del secondo evento. Il calcolo della deformazione del suolo, dovuta alla forte scossa del 29 maggio, è stato possibile solo dopo il primo passaggio utile di uno dei quattro satelliti che fanno parte del sistema Cosmo-SkyMed, la serata del 4 giugno.